(AdnKronos) - "Le parole di Antonella -prosegue Renzi- sono parole di una donna coraggiosa: 'Ho perdonato l'assassino di mio figlio. Ma la sentenza è giusta e importante perché è un segnale contro tutti quelli che commettono violenza negli stadi'. Perdonare l'assassino del figlio è una scelta intima e personale, sulla quale nessuno può permettersi di aprire bocca: anche semplicemente una parola di ammirazione suonerebbe sguaiata". "Ma richiamare la responsabilità di tutti e di ciascuno-sottolinea il premier- su come viene concepito il calcio in Italia, beh, questo ci riguarda. Altri Paesi, a cominciare dagli inglesi, hanno rivoluzionato il football dagli stadi all'ordine pubblico: e oggi andare a vedere una partita è uno spettacolo, gli stadi sono vivi e pieni di vita, la partita è un'esperienza divertente e serena". "Le parole di mamma Antonella segnano i cuori, certo. Ma devono anche lasciare un segno concreto in chi guida il mondo del pallone. Il Governo è pronto a dare una mano in tutte le direzioni, ma la Federazione e tutte le società – alcune già lo hanno compreso benissimo e sono dei modelli nella giusta direzione – devono prendere atto che non è più tempo di rinviare le decisioni. Morire giovani è sempre un controsenso. Farlo per una partita di calcio è semplicemente un'assurdità", conclude Renzi.