(AdnKronos) - (Adnkronos) - "Sarà interessante paragonare, non appena saranno disponibili, i valori di aprile e maggio di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2015, confrontando così le cifre dei mesi immediatamente liberi dalle quote latte, che hanno frenato le produzioni per tutto il primo trimestre del 2015", osserva Rossi.A livello mondiale, intanto, due fenomeni potrebbero influire sulle quotazioni. La Cina conferma la tendenza a importare burro, panna, formaggi, latte uht, preferendo i prodotti finiti alle polveri. Dopo la contrazione dell’import di latte sfuso e confezionato, avvenuta nel mese di febbraio 2015, il trend è sempre andato aumentando, con punte del 125,5% lo scorso dicembre (rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) e rimbalzi significativi anche fra gennaio e aprile 2016 (+70,3 per cento).Si consolida la presenza di latte proveniente dalla Germania: con 20.270 tonnellate inviate in Cina lo scorso aprile, Berlino ha superato le esportazioni di Australia e Nuova Zelanda, che rispettivamente hanno inviato 5.286 e 7.169 tonnellate. Si rafforza anche la Francia (10.410 tonnellate l’export di aprile) e persino i player spagnoli hanno conquistato uno spicchio di mercato, facendo leva su due elementi come tracciabilità e benessere animale, apprezzati ora anche dai consumatori della borghesia dell’ex Celeste Impero.