Caso Yara: processo alla stretta finale, a giugno sentenza per Bossetti

cronaca
AdnKronos
Milano, 17 mag. (AdnKronos) - Il processo a Massimo Bossetti, accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio, è alle battute finali. Dopo la prima parte di requisitoria iniziata venerdì 13 maggio, domani il pubblico ministero di Bergamo Letizia Ruggeri è pronto a concludere e a chiedere il massimo della pena per l'unico imputato del delitto della 13enne, scomparsa da Brembate il 26 novembre 2010. La pubblica accusa spiegherà i motivi che a suo dire hanno portato il muratore, incensurato e padre di tre figli, ad uccidere Yara e ad abbandonarla, agonizzante, in un campo di Chignolo d'Isola dove il suo corpo senza vita è stato trovato tre mesi dopo. Un reato commesso con l'aggravante di aver adoperato sevizie e di avere agito con crudeltà, colpendo Yara più volte con un'arma da taglio e un corpo contundente. Un omicidio aggravato anche dalla minorata difesa - un uomo contro un'adolescente - a cui si aggiunge l'accusa di calunnia, ai danni di un ex collega sul quale Bossetti avrebbe cercato di indirizzare i sospetti. Dopo 40 udienze, una lunga lista di testimoni, un confronto duro tra le parti, il pubblico ministero chiederà, con ogni probabilità, l'ergastolo. A inchiodare Bossetti per il pm è la traccia mista di Dna - di Yara e dell'imputato - trovata sugli slip e i leggings della vittima. Senza quella traccia biologica, Bossetti "non lo avremmo mai trovato", ha svelato nella scorsa udienza. Per il pm Ruggeri "non è vi è modo di mettere in crisi il risultato genetico": Ignoto 1 è Bossetti e quelle presunte "anomalie" sul Dna mitocondriale restano sullo sfondo e "non inficiano" quella traccia principale (catalogata come 31G20, ndr) "positiva al sangue". Bossetti non ha un alibi e non ricorda cosa ha fatto quel 26 novembre 2010, "non sa spiegare perché il suo Dna si trova sugli indumenti della vittima". Dal suo cellulare emerge che quel pomeriggio non era al lavoro e il giorno del suo arresto, nel giugno 2014, avrebbe tentato la fuga "consapevole - a dire dell'accusa - delle sue responsabilità". L'intera udienza di domani sarà dedicata all'accusa, la sentenza è attesa a metà giugno.

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