(AdnKronos) - Sebbene il saldo commerciale con Berlino sia negativo (-5,7 miliardi di euro), nel 2015 (dati ancora provvisori) abbiamo esportato merci e servizi per oltre 51 mld di euro. I principali prodotti venduti nel mercato tedesco sono stati i macchinari (per un valore di 7,5 miliardi di euro), gli autoveicoli (5,1 mld) i prodotti metallurgici (4,1 mld) quelli chimici (3,8 mld), gli alimentari (3,5 mld) i prodotti in metallo (3,4 mld) e le apparecchiature elettriche (3,1 mld)."Tutta la Pedemontana lombardo veneta - sottolinea il segretario della Cgia Renato Mason - sarebbe penalizzata dall’eventuale chiusura/sospensione dell’area Schengen. I nostri distretti industriali dell’automazione meccanica, dell’alimentare, dell’arredo casa e della moda hanno una grossa vocazione all’export, soprattutto verso la Germania. Con tempi di consegna non più prevedibili, il costo delle merci potrebbe aumentare notevolmente, penalizzando tutto il nostro made in Italy che ha nella qualità, ma anche nel prezzo, i suoi punti di forza".Secondo l’analisi della Cgia, nel 2015 quattro regioni (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte) hanno prodotto più dei 2/3 dell’export italiano verso la Germania. La provincia con la più alta vocazione all’export con i partner tedeschi è stata Milano: l’anno scorso il capoluogo lombardo ha esportato merci per un valore di 3,1 miliardi di euro. Seguono Brescia (2,7 mld), Torino (2,5 mld), Bergamo (2,3 mld), Vicenza (1,9 mld), Treviso (1,7 mld) e Verona (1,6 mld).