OLBIA. Una reazione energica, una prova di grinta e un buon punto, il settimo, è stato messo in saccoccia. Un Piacenza ostico e rognoso, giunto in Sardegna con scudi e torrioni difensivi folti di sentinelle, aveva probabilmente pregustato il sapore del sacco totale, ma la risposta dell'Olbia è stata categorica: al "Nespoli" non si passa. E questo malgrado la dialettica in campo abbia spesso occluso ai bianchi le vie di accesso a proposizioni e fraseggi pregevoli. La squadra allenata da Franzini, baricentro basso, linee strette e nove uomini sistematicamente dietro la palla, ha infatti arginato parzialmente la verve di Piredda e compagni. Bravi a mantenere il pallino del gioco, a irretire l'avversario in una fitta rete di passaggi, ma soprattutto a restare lucidi e razionali pur constatando che l'avversario non avrebbe concesso alcuno spazio.
PRIMO TEMPO. Insomma, si parte da uno stallo e le schermaglie tattiche, interrotte da qualche sassata di Piredda, durano almeno abbondandante mezz'ora di gioco, quando sulla scacchiera la brace scoppiettante spara le prime scintille. Al 27' Ogunseye trova il tempo per una doppia conclusione da posizione defilata, con Fumagalli che si salva in angolo, mentre è Ragatzu, al 29', a inventare un corridoio con un colpo di genio che coglie però il collega di reparto in controtempo. Il Piacenza mette fuori il naso dalla propria metà campo al 31': i bianchi ripuliscono male un pallone sulla destra, l'azione prosegue sulla sinistra dove la botta mancina di Masciangelo colpisce in pieno il palo ad Aresti battuto. Da una parte all'altra: Feola, è il 32', si invola in contropiede, apre per Ragatzu sulla destra che chiude l'ideale triangolo con un tiro-cross che Ogunseye non impatta per un soffio. È il segnale che qualcosa sta per succedere. Al 35' una verticalizzazione di Morosini lancia Della Latta che, in lotta con Dametto, si vede atterrato al limite dell'area: l'intervento avviene nettamente al di fuori dell'area, ma il direttore di gara indica il dischetto. Sul punto di battura Morosini trasforma e fa 0-1. L'Olbia diventa allora ancor più arrembante, ma le maglie dei papaveri si chiudono ulteriormente. E quando il traversone di Cotali attraversa tutta l'area, i bianchi latitano nell'appoggiare in rete.
SECONDO TEMPO. All'inizio della ripresa, nessun cambio di copione. Il Piacenza attende, l'Olbia preme, tanto che al 49', sugli sviluppi di un corner, Dametto ha il tempo di prendere la mira ma il colpo di testa si alza di poco sopra la traversa. La manovra dei bianchi è lucida e puntuale, Geroni detta i tempi, Piredda prova a far saltare i lucchetti, Ragatzu forza le maglie facendo l'elastico tra attacco e centrocampo. E se al 61', ancora su corner, Ogunseye prima e Dametto poi mancano l'appuntamento, un minuto dopo una magia di Piredda nasconde la palla all'avversario e la trasmette direttamente a Ragatzu che, con finta e controfinta, costringe Morosini al fallo da rigore. È lo stesso numero dieci bianco che si incarica della battuta: la palla va a destra, il portiere a sinistra e al boato del pubblico che certifica l'1-1, Ragatzu risponde con un elegante inchino. Il tempo per completare la rimonta c'è e i ragazzi di Mereu lasciano intendere di volerci provare. Piredda sul velluto scalda ancora una volta le mani a Fumagalli, che al 77' si supera e blinda la porta respingendo in tuffo la bella girata mancina di Ogunseye. La lancetta inizia a segnare riserva di energia e le due squadre continuano a battagliare più di nervi che di gambe. Nel finale l'infortunio di Piredda (botta alla spalla) allunga sensibilmente i tempi di gioco nel recupero. Sono 7' i giri di lancette che prolungano le ostilità: buoni perché Aresti scaldi i guantoni sul sinistro sporco di Scaccabarozzi e perché Romero scarichi di destro sull'esterno della rete.
Finisce in pareggio, con i bianchi che scalano un altro gradino e il Piacenza che raccoglie il primo gol e il primo punto di una stagione approcciata con l'intento di essere protagonisti assoluti. Per i bianchi una prestazione di sostanza e carattere, un'altra. Che prolunga la striscia positiva e rigenera l'entusiasmo in vista della trasferta di Carrara.
TABELLINO
Olbia-Piacenza | 3ª giornata
OLBIA: Aresti, Pisano, Dametto, Iotti, Cotali, Muroni (76' Murgia), Geroni, Feola, Piredda (86' Senesi), Ragatzu, Ogunseye (95' Arras). A disp.: Idrissi, Van der Want, Pinna, Manca, Vasco Oliveira, Vispo, Leverbe. All.: Mereu
PIACENZA: Fumagalli, Bertoncini, Silva, Pergreffi, Di Cecco, Scaccabarozzi, Pederzoli (4' Segre), Morosini, Masciangelo, Della Latta, Zecca (65' Romero). A disp.: Criscione, Lanzano, Mora, Nobile, Ferri, Bini, Masullo, Castellana, Segue. All.: Franzini
ARBITRO: Manuel Volpi di Piacenza. Assistenti: Rosario Caso (Nocera Inferiore) e Giuseppe Pellino (Frattamaggiore).
MARCATORI: 37' rig. Morosini, 63' rig. Ragatzu
AMMONITI: 8' Morosini, 57' Geroni, 88' Romero
NOTE: Spettatori: 1077 ; Recupero: 1' pt; 7' st; Giornata Fresca, terreno umido e in buone condizioni. Prima dell'inizio dell'incontro è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell'alluvione di Livorno.
PRIMO TEMPO. Insomma, si parte da uno stallo e le schermaglie tattiche, interrotte da qualche sassata di Piredda, durano almeno abbondandante mezz'ora di gioco, quando sulla scacchiera la brace scoppiettante spara le prime scintille. Al 27' Ogunseye trova il tempo per una doppia conclusione da posizione defilata, con Fumagalli che si salva in angolo, mentre è Ragatzu, al 29', a inventare un corridoio con un colpo di genio che coglie però il collega di reparto in controtempo. Il Piacenza mette fuori il naso dalla propria metà campo al 31': i bianchi ripuliscono male un pallone sulla destra, l'azione prosegue sulla sinistra dove la botta mancina di Masciangelo colpisce in pieno il palo ad Aresti battuto. Da una parte all'altra: Feola, è il 32', si invola in contropiede, apre per Ragatzu sulla destra che chiude l'ideale triangolo con un tiro-cross che Ogunseye non impatta per un soffio. È il segnale che qualcosa sta per succedere. Al 35' una verticalizzazione di Morosini lancia Della Latta che, in lotta con Dametto, si vede atterrato al limite dell'area: l'intervento avviene nettamente al di fuori dell'area, ma il direttore di gara indica il dischetto. Sul punto di battura Morosini trasforma e fa 0-1. L'Olbia diventa allora ancor più arrembante, ma le maglie dei papaveri si chiudono ulteriormente. E quando il traversone di Cotali attraversa tutta l'area, i bianchi latitano nell'appoggiare in rete.
SECONDO TEMPO. All'inizio della ripresa, nessun cambio di copione. Il Piacenza attende, l'Olbia preme, tanto che al 49', sugli sviluppi di un corner, Dametto ha il tempo di prendere la mira ma il colpo di testa si alza di poco sopra la traversa. La manovra dei bianchi è lucida e puntuale, Geroni detta i tempi, Piredda prova a far saltare i lucchetti, Ragatzu forza le maglie facendo l'elastico tra attacco e centrocampo. E se al 61', ancora su corner, Ogunseye prima e Dametto poi mancano l'appuntamento, un minuto dopo una magia di Piredda nasconde la palla all'avversario e la trasmette direttamente a Ragatzu che, con finta e controfinta, costringe Morosini al fallo da rigore. È lo stesso numero dieci bianco che si incarica della battuta: la palla va a destra, il portiere a sinistra e al boato del pubblico che certifica l'1-1, Ragatzu risponde con un elegante inchino. Il tempo per completare la rimonta c'è e i ragazzi di Mereu lasciano intendere di volerci provare. Piredda sul velluto scalda ancora una volta le mani a Fumagalli, che al 77' si supera e blinda la porta respingendo in tuffo la bella girata mancina di Ogunseye. La lancetta inizia a segnare riserva di energia e le due squadre continuano a battagliare più di nervi che di gambe. Nel finale l'infortunio di Piredda (botta alla spalla) allunga sensibilmente i tempi di gioco nel recupero. Sono 7' i giri di lancette che prolungano le ostilità: buoni perché Aresti scaldi i guantoni sul sinistro sporco di Scaccabarozzi e perché Romero scarichi di destro sull'esterno della rete.
Finisce in pareggio, con i bianchi che scalano un altro gradino e il Piacenza che raccoglie il primo gol e il primo punto di una stagione approcciata con l'intento di essere protagonisti assoluti. Per i bianchi una prestazione di sostanza e carattere, un'altra. Che prolunga la striscia positiva e rigenera l'entusiasmo in vista della trasferta di Carrara.
TABELLINO
Olbia-Piacenza | 3ª giornata
OLBIA: Aresti, Pisano, Dametto, Iotti, Cotali, Muroni (76' Murgia), Geroni, Feola, Piredda (86' Senesi), Ragatzu, Ogunseye (95' Arras). A disp.: Idrissi, Van der Want, Pinna, Manca, Vasco Oliveira, Vispo, Leverbe. All.: Mereu
PIACENZA: Fumagalli, Bertoncini, Silva, Pergreffi, Di Cecco, Scaccabarozzi, Pederzoli (4' Segre), Morosini, Masciangelo, Della Latta, Zecca (65' Romero). A disp.: Criscione, Lanzano, Mora, Nobile, Ferri, Bini, Masullo, Castellana, Segue. All.: Franzini
ARBITRO: Manuel Volpi di Piacenza. Assistenti: Rosario Caso (Nocera Inferiore) e Giuseppe Pellino (Frattamaggiore).
MARCATORI: 37' rig. Morosini, 63' rig. Ragatzu
AMMONITI: 8' Morosini, 57' Geroni, 88' Romero
NOTE: Spettatori: 1077 ; Recupero: 1' pt; 7' st; Giornata Fresca, terreno umido e in buone condizioni. Prima dell'inizio dell'incontro è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell'alluvione di Livorno.
© Riproduzione non consentita senza l'autorizzazione della redazione