EMERGENZA SARDEGNA

Orlando visita le zone alluvionate
Olbia, il ministro parla di risorse

di Davide Mosca

OLBIA. Questa mattina il ministro dell'ambiente, Andrea Orlando, è stato accompagnato nei luoghi più colpiti dall'evento catastrofico che nei giorni scorsi ha investito la Sardegna. Il ministro ha incontrato i sindaci del nuorese e ha ascoltato tutte le richieste e le emergenze da risolvere nel più breve tempo possibile. A fine mattina Orlando è ritornato a Olbia dove, nella sala operativa comunale, ha tenuto una conferenza stampa alla presenza del primo cittadino, Gianni Giovannelli, del presidente della regione Ugo Cappellacci, del commissario per l'emergenza alluvione in Sardegna, Giorgio Cicalò. Il ministro ha parlato delle risorse che verranno messe in campo: "Cento milioni di euro sono già pronti con una copertura già individuata. Gli altri cinquanta sono rimodulati per le opere che l'Anas dovrà mettere in campo nei prossimi mesi dopo la progettazione delle opere. Oltre a questi fondi -ha dichiarato poi il ministro- verranno messi in campo ulteriori cinque milioni di euro da destinare ai danni provocati dall'alluvione in Sardegna". 

Orlando ha poi voluto ringraziare le istituzioni: "So che non è popolare parlare di istituzioni. Ma io voglio ringraziare chiunque, qui oggi svolge una funzione per conto dello stato".


Il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, ha poi annunciato l'incontro di Orlando con i miticoltori del territorio, una volta terminata la conferenza stampa: " L'evento di questi giorni ha devastato questo comparto e questa categoria ha bisogno di immediate risposte affinché venga affrontato il problema con energia ed è per questo che ho pensato fosse necessario organizzare questo incontro al quale parteciperà anche l'autorità portuale". Il sindaco ha poi chiesto al ministro una particolare attenzione all'emergenza inquinamento: "E' necessario che vengano stanziati subito altri fondi per la bonifica del rio San Giovanni nel quale son finiti fusti di bitume e olio combustibili. Un versamento di quelle acque in mare sarebbe un danno irreparabile per il territorio".


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