OLBIA. La cinquantesima seduta dell'anno del Consiglio Comunale di Olbia, tenutasi questo pomeriggio, è stata movimentata. Vi erano i dodici punti all'ordine del giorno da votare, alcuni dei quali in scadenza a fine mese, ma era troppo fresca la notizia del commissariamento delle province di Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano e Olbia-Tempio. In un clima di concitazione generale, il consigliere comunale Gianni Urtis ha preso la parola per comunicare al Consiglio l'intenzione di dimettersi dall'incarico di Presidente delle IV^ Commissione Consiliare. In un'aula forse più interessata alle sorti della Provincia Olbia-Tempio che ai punti all'ordine del giorno, Urtis ha spiegato le motivazione del suo gesto: "Nei prossimi giorni convocherò la Commissione e formalizzerò questa decisione ai commissari. La decisione è scaturita dopo la definitiva presa d'atto che l'Amministrazione continua a perseguire, nelle materie riferite a Bilancio, gestione delle Finanze, Patrimonio, Società partecipate, innovazione tecnologica, ma sopratutto Programmazione nelle sue accezioni più ampie e varie, una linea di condotta che il sottoscritto non ritiene adeguata alla situazione straordinaria che nella Finanza pubblica si è venuta a creare negli ultimi due anni con l'opera di profonda modifica portata avanti dagli ultimi governi nazionali".
"Il Bilancio del Comune di Olbia,- ha proseguito Urtis - non necessita solamente di mere operazioni di taglio di stanziamenti su questo o quel capitolo, ma occorre una sostanziale e profonda revisione della sua struttura". Il presidente dimissionario ha poi sottolineato il suo disappunto per la decisione della Giunta Comunale di rateizzare la TARES in sole due scadenze, a settembre e dicembre. In questo modo, sempre secondo Urtis, "si verrebbe a creare un pesantissimo ingorgo finanziario ai contribuenti che si ritroveranno negli stessi mesi a dover far fronte a TARES, IMU, eventuali mutui e altre scadenze fiscali". Gianni Urtis ha concluso il suo intervento dicendo: "Non voglio essere il Presidente della Commissione che dovrà prendere atto che il Bilancio 2013 si chiuderà in disavanzo".