Yacht affondato a Olbia con 25mila litri di gasolio: cominciate le operazioni di "Defluing"
mercoledì 28 agosto 2024
Questa mattina i tecnici incaricati si stanno occupando di svuotare i serbatoi dello yacht al fine di prevenire un possibile sversamento in mare prima dell'effettivo recupero
OLBIA. La sera del 10 agosto il Motoryacht Atina, uno yacht di lusso di 47 metri, battente bandiera delle Isole Cook in seguito ad un incendio è affondato a poche centinaia di metri dalla Costa di Marina Maria a sud di Olbia. Il natante, che era ormeggiato nelle acque del Golfo di Olbia, ha incontrato il suo destino a seguito di un improvviso e devastante incendio che si è sviluppato nella zona di poppa. Le fiamme che hanno avuto modo di propagarsi per quasi quaranta minuti prima dell'arrivo del rimorchiatore fornito di idranti. Nonostante gli sforzi messi in atto per contenere l'incendio, l'Atina è affondato inesorabilmente nelle acque antistanti le rinomate spiagge di Marina Maria e le Saline.
Il relitto, che ora giace su un fondale di 8 metri, è sotto controllo dalla Guardia Costiera, che monitora costantemente la situazione tramite avanzati rilevamenti satellitari. Questo assiduo monitoraggio è volto a prevenire qualsiasi danno all'ecosistema marino, data la potenziale minaccia rappresentata dai materiali a bordo dell'imbarcazione.
In risposta all'emergenza, nei giorni successivi all'affondamento, è stata incaricata una ditta specializzata in operazioni subacquee per condurre una serie di ispezioni sul relitto sommerso. Queste ispezioni hanno avuto l'obiettivo primario di verificare eventuali perdite di carburante che avrebbero potuto costituire un rischio ecologico. Fortunatamente, le indagini hanno rivelato l'assenza di fuoriuscite significative di carburante dallo scafo. Tuttavia, alcune piccole fuoriuscite di gasolio sono state individuate. Queste fuoriuscite, sebbene di entità ridotta, sono state immediatamente gestite: il team di esperti, presenti sul sito 24 ore su 24, ha prontamente circoscritto e neutralizzato tali perdite, garantendo la sicurezza dell'area circostante.
In parallelo, la ditta specializzata ha condotto un'operazione di quantificazione del carburante ancora presente nei serbatoi dell'Atina. Le analisi effettuate hanno portato alla stima di circa 25000 litri di gasolio rimasti a bordo, una quantità significativa che richiede un trattamento con la massima attenzione. A questo proposito, nella giornata di lunedì, la ditta ha presentato un dettagliato piano di intervento alla Guardia Costiera di Olbia per l'approvazione. Il piano, redatto con precisione e cura, delinea le modalità operative per l'estrazione del carburante – una procedura comunemente nota come defueling – che risulta essere un passo cruciale e preliminare per permettere le successive operazioni di recupero del relitto e il suo eventuale ripristino alla galleggiabilità. Le operazioni di defueling, che sono state avviate oggi, rappresentano una fase delicata e complessa del processo di gestione dell'incidente. Si prevede che l'intero processo di estrazione del carburante richieda tra i quattro e i cinque giorni per essere completato. Durante questo periodo, ogni aspetto delle operazioni sarà condotto con la massima cura per evitare qualsiasi ulteriore rischio di inquinamento e per garantire che le condizioni di sicurezza vengano rigorosamente rispettate. Il successo di queste operazioni sarà determinante non solo per la protezione dell'ambiente marino, ma anche per il buon esito delle future fasi di recupero del Motoryacht Atina.
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