60 anni del Cala di Volpe, ecco l'omaggio di Assouline

mercoledì 26 luglio 2023
Una raccolta di foto che ripercorrono i 60 anni di storia dell'iconico Hotel della Costa Smeralda.
OLBIA. È stato presentato sabato 22 luglio al Waterfront di Porto Cervo il libro "Cala di Volpe" edito da Assouline. Presenti all'incontro il Ceo di Smeralda Holding, Mario Ferraro, i proprietari di Assouline Martine e Prosper Assouline, l'assessora al Turismo del Comune di Arzachena, Claudia Giagoni, Bruno Moinard e Claire Bétaille dello studio di architettura MOINARD BÉTAILLE, gli architetti che hanno curato il restyling dell'Hotel Cala di Volpe e Nicky Swallow, autrice del libro "Cala di Volpe". A moderare l'incontro il giornalista, scrittore e curatore Cesare Cunaccia.
Il volume di 176 pagine raccoglie oltre 150 foto che ripercorrono la storia dell'Hotel Cala di Volpe pagina dopo pagina, con immagini e racconti dell'Hotel icona della Costa Smeralda.
L'Hotel Cala di Volpe, che quest'anno festeggia i suoi 60 anni, ha concluso l'imponente restyling iniziato nel 2018 che ha portato a un'evoluzione dell'hotel, con un mito che si consolida tra passato e futuro, nel segno di una continuità che fa del lusso, del piacere visivo e dell'eccellenza del soggiorno un marchio conosciuto in tutto il mondo.
"Con la pubblicazione del libro di Assouline, non solo celebriamo i 60 anni del Cala di Volpe, ma anche la rinascita di un icona dell'Hotellerie mondiale, che dopo la ristrutturazione durata 5 anni affidata a Bruno Moinard e Claire Bétaille ritorna ancora più spettacolare di prima e diventa una vera e propria destinazione nella destinazione" sottolinea Mario Ferraro, Ceo di Smeralda Holding.  
Il libro sarà in vendita presso la Boutique Costa Smeralda al Waterfront di Porto Cervo, presso tutti i punti vendita di Assouline e online sul sito della casa editrice Assouline.com.
Il mito dell'hotel di lusso di fama mondiale della Costa Smeralda, il Cala di Volpe, risiede nel suo carattere indelebile e indescrivibile, plasmato con cura da pochi eletti che hanno incarnato l'ethos di questa meta magica, come spiegato da Martine e Prosper Assouline durante la presentazione del libro.
"Ogni volta che vengo qui in Sardegna imparo qualcosa di più, mi piacerebbe avere ancora più tempo per conoscere a fondo il carattere degli abitanti e le loro tradizioni. La Costa Smeralda è un posto assolutamente unico. Siamo entrati in un luogo che fa parte del nostro immaginario e del quale abbiamo ancora molto da scoprire. L'hotel Cala di Volpe è un luogo di ispirazione, un luogo intimo, avvolto da questa architettura. La foto di Marisa Berenson, per esempio, nostra amica e autrice, rappresenta il glamour di questo luogo, nel quale noi ci nutriamo della sua bellezza. – ha dichiarato Martine Assouline durante la presentazione del libro -. C'è poi un aneddoto che mi piace ricordare: l'anno scorso abbiamo pubblicato il libro che celebrava i 60 anni della Costa Smeralda e ho voluto mandarne una copia al principe Karim Aga Khan. Mi ha risposto con una lettera davvero toccante scrivendo che questa bellezza ancora immutata ci nutre ogni giorno".
"Una particolarità del Cala di Volpe è la sua intimità. È il più bell'hotel del mondo ed è ovviamente frequentato da tante persone, eppure riesce a essere anche molto intimo - ha aggiunto Prosper Assouline -. Una immagine a cui sono legato? C'è una foto di Jacques Couëlle che guarda il panorama ed entra nel paesaggio della Costa Smeralda. La sua capacità di osservazione gli ha consentito di riprodurre le linee della terra e del mare nell'hotel che ha costruito".
Un connubio tra l'Hotel Cala di Volpe e il suo territorio sottolineato anche dall'architetto Claudia Giagoni, assessore al Turismo del Comune di Arzachena.
"Il rapporto tra Arzachena e la Costa Smeralda è uno scambio continuo ed efficace grazie a cui teniamo fede a quel patto iniziale di sviluppo attento e lungimirante stipulato 60 anni fa, tutelando insieme un bene prezioso di cui l'hotel Cala di Volpe rappresenta un'icona. Quello che è stato costruito nel 1963 è favoloso, quasi un miracolo - ha sottolineato Claudia Giagoni, assessore al Turismo del Comune di Arzachena -. Noi lo chiamiamo semplicemente "il Cala di Volpe" ed è significativo: al di là dell'involucro architettonico, oggi l'hotel rappresenta quel luogo, quella baia, ed è quindi un connubio perfetto con il territorio perché si fonde con il paesaggio.  Negli ultimi anni, la società Smeralda Holding ha lavorato insieme al Comune affinché l'architettura e lo stile del Cala di Volpe restassero custodi di un'epoca, simbolo di culture e persone che si sono riunite per dare vita a un progetto rispettoso delle materie prime locali e dell'ambiente circostante".
La coppia di architetti composta da Bruno Moinard e Claire Bétaille, intervistata da Cesare Cunaccia durante la presentazione del libro, ha raccontato a Porto Cervo la genesi dell'opera di restyling dell'Hotel Cala di Volpe.
"Nel '96 ebbi la fortuna di incontrare Madame Couëlle, per me fu quasi un'apparizione, ed ebbi così l'occasione di entrare in questo mondo prima di arrivare qui, per fare il restyling del Cala di Volpe nel miglior modo possibile, ci siamo approcciati con lo stesso spirito e la stessa modalità di colui che l'ha disegnato: Jacques Couëlle. Lui si sdraiava per terra per captare le onde telluriche del luogo, oppure andava alla ricerca delle imperfezioni per poterle sublimare in bellezza. Noi abbiamo fatto lo stesso, cogliendo l'intensità del luogo – ha spiegato nel corso della serata l'architetto Bruno Moinard -. Abbiamo voluto assecondare la compenetrazione tra interno ed esterno della struttura usando lo stesso approccio morbido e rotondo, risvegliando e mettendo ancora di più in luce il Cala di Volpe, con effetti luminosi per ridefinire i volumi, con quell'approccio morbido che era una delle caratteristiche dell'opera di Jacques Couëlle".
"Si avverte molto bene quanto questo meraviglioso hotel sia amato, è un sentimento che riverbera nelle parole di chi lo racconta – conferma l'architetto Claire Bétaille -. È come un bambino che tutti vogliono accarezzare e coccolare: questo posto sa farsi voler bene. Noi abbiamo fatto il possibile per rispettare il Cala di Volpe, abbiamo avuto un approccio contenuto nella famosa frase de "Il Gattopardo", il romanzo di Tomasi di Lampedusa: "Tutto deve cambiare affinché niente cambi", il nostro approccio è stato far sentire che tutto rimaneva quello che era, ma cercando strade nuove di interpretazione. Mi ha impressionato la potenza della natura nel territorio, che entra prepotente nel nostro lavoro, ci siamo misurati con le suggestioni di questa terra, il lusso di oggi non può prescindere dal contesto, non avrebbe senso, c'è stata un'immersione totale, emozionale, artistica e stilistica, nella natura che è diventato il luogo dal quale tutto questo è nato".
Infine, le parole di Nicky Swallow, l'autrice del libro "Cala di Volpe", capace di rendere in maniera profonda il legame dell'Hotel Cala di Volpe con le persone, le storie, generazioni di clienti che creano un legame familiare con il gioiello della Costa Smeralda.
"Credo che non esista, in Europa, una zona turistica così connessa con la natura in cui è immersa: il 96 per cento delle aree del Consorzio sono ancora verdi. Questo, secondo me, ha consentito di ospitare un turismo sicuramente sofisticato ma anche rilassato e questa filosofia perdura nel corso dei decenni. È come entrare in un altro mondo. E poi bisogna sottolineare il rapporto che si crea tra i clienti e lo staff: da entrambe le parti sappiamo che c'è una tale affezione al luogo e all'atmosfera, che i legami durano tanti anni e diventano amicizia – ha dichiarato    Nicky Swallow, autrice del libro "Cala di Volpe" - Il Cala di Volpe ha oltre il 60 per cento di "repeat guest": quando arrivano vengono accolti con i baci e gli abbracci e quando vanno via scappano le lacrime. Sono persone che magari hanno scoperto il Cala di Volpe per il loro viaggio di nozze, tanti anni fa, e poi sono tornati con i loro bambini, i quali a loro volta rimangono clienti dell'hotel e si sentono davvero a casa. Ci sono clienti che lasciano in custodia oggetti personali per poi ritrovarli l'estate successiva. È il concetto di "Cala di Volpe family".
LIBRO "CALA DI VOLPE"
CASA EDITRICE ASSOULINE
TESTI DI NICKY SWALLOW

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