Ancora un riconoscimento per Siddùra al Vinitaly: trionfa Bàcco 2020

venerdì 8 aprile 2022
Ad assegnare il premio come miglior nuovo vino rosso i giudici di "5StarWines – The book 2023", la guida del Vinitaly.
OLBIA. Con l'uscita sul mercato di Bàcco 2020, il nuovo Carignano di Siddùra, la cantina di Luogosanto completa la gamma dei vini figli dei grandi vitigni della Sardegna. La filosofia della cantina, con il suo famoso slogan "Sardegna in purezza", trova compimento nel nuovo vino rosso, espressione della storia vitivinicola dell'Isola: Bàcco 2020 alla sua prima uscita ha incantato il palato dei severi giudici di "5StarWines – The book 2023", la guida del Vinitaly, conquistando 93 punti e classificandosi come miglior Carignano d'Italia.

EDIZIONE LIMITATA. Le 4mila bottiglie di Bàcco, in edizione limitata, raccontano la storia millenaria della Sardegna del vino: Siddùra ha scelto di raccogliere questa eredità e di promuoverla a livello internazionale. Le uve Carignano arrivano da piccoli conferitori del Sulcis selezionati dalla cantina gallurese per l'elevata qualità dei grappoli. Vigne vecchie di oltre 40 anni coltivate a piede franco nella baia di Porto Pino.
 "Bàcco Carignano – dichiara l'azienda di Luogosanto - è un vino elegante che la cantina custodisce da due anni. L'affinamento ha avuto luogo, infatti, in due fasi: 12 mesi in legno, in piccoli fusti di rovere, e ulteriori 12 mesi in bottiglia".
Il successo al Vinitaly, con 93 punti assegnati dalla giuria, dimostra la qualità di questo Carignano pensato e prodotto per competere con i grandi rossi d'Italia.
Questa è la visione del Carignano secondo Siddùra: un vino in purezza che ben rappresenta le potenzialità dell'Isola come territorio di produzione di vini d'eccellenza.
 
ROSSI AL TOP. Oltre Bàcco, altri tre vini sono entrati a far parte della guida del Vinitaly grazie a punteggi pari ai 90 punti: un risultato sempre molto difficile da ottenere.
Il Cannonau DOC Èrema, il Cannonau Riserva Fòla e il blend di Cabernet Sauvignon e Sangiovese Tìros hanno ottenuto un riconoscimento molto ambito e rappresentano la conferma del successo dei vini rossi coltivati in un territorio storicamente legato al bianco: la Gallura si propone sempre di più come area geografica dalla produzione eclettica, capace di proporre sempre vini di altissima qualità.
 
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