OLBIA. Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera e le dichiarazioni delle compenenti del direttivo del Centro Antiviolenza Prospettiva Donna di Olbia che esprimono solodarietà alla presidente Patrizia Desole per i gravi fatti accaduti nel corso del consiglio comunale di Olbia di ieri:
"Noi componenti del direttivo del Centro antiviolenza Prospettiva Donna condividiamo con la nostra compagna e presidente Patrizia Desole il quotidiano impegno, da oltre 10 anni, per il contrasto alla violenza sulle donne. A lei come cara amica, come responsabile del Centro Antiviolenza e come consigliera comunale esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza., a seguito dell'inqualificabile fatto avvenuto nel corso del consiglio comunale di ieri 29 aprile. Da sempre abbiamo visto Patrizia lavorare senza risparmiarsi, impegnandosi ben oltre il necessario, esponendosi in prima persona in molte occasioni e su più fronti per tutelare la dignità delle donne in ogni sede possibile.
Il nostro obiettivo è quello di contrastare la cultura maschilista e patriarcale, che genera violenza e discriminazione sulle donne. Per tale motivo abbiamo assistito incredule al fatto che in un luogo istituzionale, durante il consiglio comunale, una sua collega abbia espresso un insulto volgare e sessista sintomo della totale e acritica interiorizzazione di un modo di giudicare le donne tipicamente maschilista. Purtroppo, gli uomini hanno sempre tenuto sotto controllo le donne proprio in questo modo: denigrandole, soprattutto quelle che si impegnano pubblicamente, trovando spesso alleate altre donne; da sempre assistiamo a campagne di odio e di hate speech rivolti verso donne che svolgono anche un ruolo minimamente visibile in ambito pubblico, esse vengono umiliate con un linguaggio che le avvilisce e le svaluta, creando insostenibili pregiudizi su di esse. Per tale motivo sentire espressioni analoghe da una consigliera che ha un mandato istituzionale mostra come sia grave e profonda l'inadeguatezza e tangibile la mancanza di autocoscienza in questa donna che detiene un mandato conferitole dai propri concittadini.
A questa donna chiediamo che si dimetta e che lavori per prendere consapevolezza di cosa significhi assumersi un compito di rappresentanza, inoltre le chiediamo di impegnarsi nel sostegno ai più fragili e capirà come risuonano grottesche e offensive le sue affermazioni, la invitiamo a meditare come le parole non siano neutre e come lei, come donna, ne abbia fatto un uso vigliacco e sleale che la ricopre ai nostri occhi della peggiore viltà, quella di una donna che colpisce un'altra donna. Firmato da tutte le componenti del direttivo: Giuliana Angotzi, Piera Bisson, Antonella Debertolo, Domenica Mura."