OPERAZIONE AKHUA

Quattro narcotrafficanti sardi arrestati, l'Isola considerata strategica per 'ndrangheta e Camorra

martedì 4 febbraio 2020
L'operazione è stata condotta dalla Dda di Roma in collaborazione con i comandi provinciali di Roma e dell'isola e della Guardia Civil spagnola.
OLBIA. "Vi era un solido asse tra Roma e la Sardegna per la fornitura di quantità ingenti di cocaina da rivendere in tutta l'Isola". E' quanto si legge nelle carte di una approfondita attività di investigazione dei carabinieri e della Dda romana  che ha portato oggi all'esecuzione di trentatré misure cautelari disposte dal giudice per le indagini preliminari, Tamara De Amicis. Tra queste anche quella riguardante il capo della cellula sarda del narcotraffico, Luca Zedde di Sorgono, già noto alle forze di polizia per aver preso parte ad altri sodalizi criminali dediti al traffico di droga.

Alle prime luci dell'alba è scattata l'operazione "Akhua" in tutta la penisola. In Sardegna sono intervenuti i militari dell'Arma con il supporto dei Cacciatori di Sardegna per catturare Zedde, evidentemente ritenuto pericoloso, che dagli inquirenti è indicato come il referente principale sull'isola di un'organizzazione criminale, vicino alla 'ndragheta, capeggiata da Vincenzo Polito e Francesco Filippone. Questi ultimi collegati anche a Genny e Salvatore Esposito che sarebbero vicini ad ambienti camorristici. Quattro i provvedimenti di custodia cautelare in carcere, disposti dal gip su richiesta della Dda, per i componenti della banda sarda: il 30enne Luca Zedde di Sorgono, Francesco Fenu di Villamar 48enne,  Giovanni Meloni di Gergei 48enne e Roberto Nairi di Cagliari 56enne. I narcotrafficanti sardi, come emerge dalle carte e dalle intercettazioni, trattavano alla pari con i boss romani e napoletani contrattando, di volta in volta, i prezzi e i quantitativi di stupefacenti, prevalentemente di cocaina.

L'Isola era considerata dall'organizzazione "principale" strategica perché fonte di grandi guadagni e dunque necessari per alimentare il traffico di droga che si estendeva anche oltreconfine da e verso la Spagna. Fiumi di cocaina attraversavano il mar Tirreno stipati e ben nascosti a bordo di auto che facevano la spola sui traghetti Civitavecchia-Olbia e Civitavecchia-Cagliari. Il tutto per un giro di affari milionario. I narcotrafficanti sardi arrivavano a pagare 41mila euro per un chilo di cocaina di "qualità" che poi riversava nelle principali piazze di spaccio, da nord a sud, a prezzi più che raddoppiati. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori la figura di Zedde che già nel 2018 era stato coinvolto in un'altra operazione antidroga della Dda di Cagliari che aveva scoperto un traffico di droga sull'Isola proveniente dall'Albania.
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