Domani a Olbia "Uno, nessuno, centomila" con Enrico Lo Verso

lunedì 24 giugno 2019
Appuntamento domani alle 21 la Rassegna Letteraria Sul Filo del Discorso.
OLBIA. Martedì 25 giugno alle 21 in Piazza Santa Croce, prende il via la settima edizione della Rassegna Letteraria Sul Filo del Discorso, organizzata dalla Biblioteca Civica Simpliciana e promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Olbia. L'edizione 2019 si articola in 19 serate distinte tra incontri con l'autore, reading letterari, reading concerto, letture sceniche e spettacoli, che avranno luogo nel centro storico di Olbia suddivise tra la piazzetta Dionigi Panedda,  Piazza Santa Croce e via Dante dal 25 giugno all' 8 settembre con inizio alle ore 21.

La rassegna aprirà i battenti con il primo dei tre appuntamenti consecutivi dedicati al   "Novecento Italiano", lo spettacolo teatrale "Uno Nessuno Centomila" di Luigi Pirandello, con Enrico Lo Verso, adattamento e regia di Alessandra Pizzi, uno spettacolo che ha registrato 250 repliche Sold Out, con oltre 200mila spettatori.
Le  scenografie sono a cura degli studenti delle classi 3C, 4C, 3D/E del Liceo Artistico Fabrizio de Andrè di Olbia, coordinati dalle professoresse Concettina Agnesi e Maria Grazia Lo Muto.

L'omaggio a Luigi Pirandello, attraverso l'adattamento teatrale del più celebre dei suoi romanzi: la storia di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita, a partire da un dettaglio, minimo insignificante. Il pretesto è un appunto, un'osservazione banale che viene dall'esterno. I dubbi di un'esistenza si dipanano intorno ad un particolare fisico. Le cento maschere della quotidianità, lasciano il posto alla ricerca del SÉ autentico, vero, profondo. L'ironia della scrittura rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci. La vita si apre come in un gioco di scatole cinesi, e nel fondo è l'essenza: abbandonare i centomila, per cercare l'uno, a volte può significare fare i conti con il nessuno. Ma forse è un prezzo che conviene pagare, pur di assaporare la vita.

 



 

LO SPETTACOLO

In occasione del 150 esimo anniversario della nascita di Luigi Pirandello, uno spettacolo su l'ultimo romanzo dell'autore di Girgenti, quello che riesce a sintetizzare il pensiero dell'autore nel modo più completo. Pirandello stesso, in una lettera autobiografica, lo definisce come il romanzo "più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita.  "Uno, nessuno e centomila" è un'opera di lunga elaborazione, di assidua stesura, che accompagna, o per meglio dire informa di sé, il resto della produzione pirandelliana. Da qui l'idea di una nuova e originale messa in scena, che possa ricercare nuovi specifici per lo spettacolo ma, soprattutto, sappia ridisegnare il rapporto, all'interno dello spazio scenico tra la parola e gesto.

Un unico testo narrativo, per interpretazione sempre diverse affidate al racconto di Enrico Lo Verso, che mette in scena un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l'uomo "senza tempo". Un'interpretazione naturalistica, immediata, "schietta", volta a sottolineare la contemporaneità di un messaggio universale, univoco, perenne: la ricerca della propria essenza, dentro la giungla quotidiana di omologazioni. La voglia di arrivare infondo ed assaporare la vita, quella autentica, oltre le imposizioni sociali dei ruoli. La paura di essere soli, fuori dal grido sociale della massa. Ed infine, il piacere unico, impagabile della scoperta del proprio "uno": autentico, vero, necessario. Il Vitangelo Moscarda interpretato da Lo Verso diventa uomo di oggi, di ieri, di domani. Ed il testo diventa critica di una società che oggi, come cento anni fa (quando il testo fu concepito), tende alla partecipazione di massa a svantaggio della specificità dell'individuo. Ma la sua è una critica volta ad un finale positivo, la scoperta per ognuno di essere stessi, dentro la propria bellezza. L'interpretazione, non manca di ironia e sagacia, ricca com'è di inflessioni e note di colore tipiche siciliane, tanto care all'autore del testo, al personaggio e all'attore che lo interpreta.  Una messa in scena mutevole in ogni contesto, nel rapporto empatico con il luogo e con chi ascolta e che dà forma ad un personaggio, che è uno, centomila o nessuno, tutti per la prima volta affidati al racconto di una voce.

Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.