A Villanova Monteleone il docu-film sul riscatto di un "figlio" del nazismo
domenica 1 luglio 2018
A Villanova Monteleone grande successo per il Sardinia Film Festival.
OLBIA.Nell'estate del 1944 a San Terenzo Monti e a Vinca i soldati nazisti sterminarono centinaia di civili innocenti. Nella sola Lunigiana fu una strage di oltre quattrocento civili. Una carneficina che non risparmiò neppure le donne e i bambini, i cui corpi furono martoriati dalle mitragliatrici pesanti del sedicesimo Battaglione Panzergranadier SS.
Con questa vicenda forte e terribile, a tratti sconvolgente, ad aprire la seconda serata del Premio Villanova Monteleone per il miglior documentario italiano, il 29 giugno in Piazza Piero Arru è stato "In nome del padre", un documentario di Paola Settimini, Daniele Ceccarini e Mario Molinari, che racconta i momenti drammatici dell'eccidio attraverso le testimonianze dei sopravvissuti. Uomini e donne che nel lontano 1944 erano solo bambini, e con occhi innocenti furono testimoni di una tragedia inimmaginabile. Tra tutte le testimonianze, ce n'è una dall'altro lato della barricata, quella di Udo Surer, avvocato bavarese di Lindau, cittadino onorario di Fivizzano, in provincia di Massa Carrara, il cui padre, Josef Maier, era tra i soldati tedeschi che parteciparono a queste stragi.
Come hanno spiegato Settimini e Ceccarini al pubblico di Villanova, rispondendo alle domande di Carlo Dessì, il loro film vuole rappresentare soprattutto il grande riscatto di Udo, un uomo che si è ribellato con forza a un passato di sangue, e ai soprusi ai soprusi di un padre nazista, e che oggi spende la vita nella difesa dei deboli e degli emarginati.
Subito dopo è stato presentato "Taming Winter. A story of carnivals and bears" di Andrea Arena, un interessante docufilm che indaga le celebrazioni del Carnevale nei piccoli paesi abbarbicati ai pendii delle montagne, eventi dell'inverno europeo che per molti versi presentano eclatanti similitudini con i carnevali del centro Sardegna.
Nel pomeriggio, le suggestive sale di Su Palatu hanno invece ospitato altre due opere finaliste. A fare da apripista è stato "The harvest" di Andrea Paco Mariani, un docu-musical che racconta la condizione di quotidiano sfruttamento di migliaia di lavoratori stranieri, fonte di sostegno della produzione agroalimentare dello Stivale, la prima eccellenza tra le eccellenze italiane. E poi "Oltre il confine, la storia di Ettore Castiglioni" di Federico Massa e Andrea Azzetti, un viaggio sospeso tra passato e presente compiuto dallo scrittore Marco Albino Ferrari, per documentare gli ultimi mesi di vita in Italia e in Svizzera di un grande alpinista.
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