Il Flag nord Sardegna interviene sul caso della mitilicoltura a Olbia

sabato 28 aprile 2018
Secondo il Flag bisognerebbe dare uno stopo allos viluppo del traffico marittimo e invece investire nel comparto die mitili.
OLBIA. Tra gli organizzatori del recente Convegno regionale sullo stato della Filiera Ittica, tenutosi a Olbia, il Flag Nord Sardegna segue con grande attenzione l'attività della gestione dei porti, da parte dell'autorità di sistema, sia per la logistica che riguarda gli spazi a disposizione dei pescatori, sia per limiti che potrebbero derivare alle produzioni della molluschicoltura, così come preannunciate dal presidente Massimo Deiana, in occasione del convegno e in una recente intervista alla Nuova Sardegna.
Secondo il Flag si tratta quasi di una aggressione al comparto, proprio nel momento in cui questo si è riorganizzato e che lo vede tra i pochi settori con potenzialità di espansione, nella Gallura ed in Sardegna.

Il Flag, che prevede nel suo Piano d'Azione una espansione dell'acquacoltura, così come stabilito dalle Direttive Comunitarie e dal FEAMP, ritiene inaccettabile la posizione espressa dal Presidente Deiana, che pensa siano attività secondarie, quelle legate alle produzioni ittiche, se confliggenti con l'idea che egli ha della gestione delle infrastrutture portuali e degli spazi demaniali.
"Il Flag Nord Sardegna è un'Agenzia di Sviluppo Locale che agisce nell'ambito della programmazione Europea, attraverso il FEAMP, il Fondo Europeo Affari Marittimi e Pesca" afferma il Presidente Benedetto Sechi "e nel nostro Piano di Azione sono comprese attività di valorizzazione, creazione di occupazione e innovazione in tutte le fasi della filiera dei prodotti dell'acquacoltura, avendo cura del benessere sociale e il patrimonio culturale nelle aree a forte vocazione per l'acquacoltura".
Olbia e la sua mitilicoltura rientrano a pieno titolo tra le attività la cui strategia è affidata al Flag Nord Sardegna, attraverso un Piano di Azione approvato dalla Regione Sardegna e parte integrante delle politiche nazionali e comunitarie.
Proprio la Vice Presidente della Commissione Pesca della Commissione Europea, Renata Briano, presente al Convegno di Olbia, ha sottolineato come la portualità non debba essere svincolata dall'equilibrio di diversi comparti produttivi, e che un certo tipo di turismo, lo stesso che vuole qualità, non è in conflitto con l'acquacoltura.
"Se la canaletta del Porto di Olbia è stretta non ha senso e non è logico incentivare ancora un traffico marittimo che non può essere sostenibile", continua il Presidente del Flag, "ne logisticamente ne sotto il profilo ambientale, e a dispetto delle norme di base dettate dal codice della navigazione; se si seguisse la logica indicata dall'Autorità Portuale e dal Comune di Olbia, dopo la seconda corsia dovremmo realizzare la terza e magari una quarta corsia".
E ancora: "Il raddoppio della canaletta di accesso è stato un pilastro nell'ormai inattuato piano regolatore portuale di Olbia, già cassato dalla Commissione Superiore dei Lavori Pubblici; si tratta pertanto di un progetto praticamente inattuabile, sotto il profilo tecnico e della sicurezza," sottolinea Sechi "e non riusciamo a capire la ratio in tutto questo, l'ambiente è un bene che non risiede nella disponibilità di nessun ente, ma va tutelato, nell'interesse generale della comunità".

Il Flag Nord Sardegna ritiene singolare che lo sviluppo socio economico debba procedere per sostituzione delle attività preesistenti, e manifesta invece la convinzione che, invece, la mitilicoltura, attività storica e di grande tradizione, abbia la dignità sociale ed economica, in quanto crea reddito e posti di lavoro nel legame con il territorio e perciò non delocalizzabili, come per altri settori o attività.
Il Flag Nord Sardegna suggerisce al Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale, di predisporre un piano di sviluppo dell'intero sistema portuale sardo, programmando uno sviluppo equilibrato di tutti i porti sui quali ha competenza. Per questo è necessario coinvolgere, nella sua fase preliminare, tutti i soggetti economici che operano nelle aree portuali e negli spazi demaniali di sua competenza.

Debbono essere programmati gli investimenti nelle infrastrutture portuali (Golfo Aranci e Porto Torres in primis), che hanno urgente bisogno di interventi in banchina, negli specchi acquei e nei servizi; solo in questo modo si salvaguarderanno tutte le economie, compresa la molluschicoltura ad Olbia.
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