Nulla da fare per l'Olbia in casa che capitola per 3-1 con l'Alessandria
sabato 24 marzo 2018
L'Alessandria fa il colpaccio contro l'Olbia vincendo per 3-1.
OLBIA.Ha sognato ed è andata vicina a coronare un sogno. È stata brava, coraggiosa, forte quasi più di quei torti che bruciano e che lasciano in bocca un sapore amarissimo nel palato. L'Alessandria, potenza del girone A, sbanca il "Nespoli" vincendo per 3-1 contro un'Olbia che va sotto a fine primo tempo per un gol di mano, ma riesce a infliggere al Golia piemontese la rete dell'1-1 in avvio di ripresa. Giocando a calcio, giocando bene, sfidando a testa alta un avversario di una levatura unica per la categoria. Mereu manda in campo lo stesso undici vittorioso contro l'Arzachena, con il solo avvicendamento Dametto-Leverbe, Marcolini risponde con la consueta Alessandria a trazione anteriore nel suo tridente composto da Marconi, Fischnaller e Gonzalez.
PRIMO TEMPO. Le due squadre creano gioco e si rendono pericolose principalmente giocando sulle fasce, con l'Olbia che costruisce per le sgroppate di Cotali e Pinna e i grigi che puntano sulla fisicità e qualità dei propri attaccanti esterni. Ne viene fuori una sfida bella e combattuta ed è l'Olbia a sferrare il primo tiro in porta con Pinna, bravo ad accentrarsi con stop a seguire e a scaricare un mancino che Vannucchi respinge come può. L'Alessandria quando avanza fa paura, ma Dametto e Iotti battagliano con ardore azzerando la pericolosità di Marconi. Che infatti, è il 42', per trovare il gol deve ricorrere a un vistoso tocco di mano. Che arbitro e guardalinee non vedono, ma vale comunque lo 0-1 ospite tra le proteste dei bianchi. L'Olbia si riversa immediatamente in avanti per rimediare al torto subito e sessanta secondi dopo si produce in un'azione offensiva che culmina con Vannucchi che travolge Feola in area. Il rigore sembra netto, ma il direttore di gara lascia correre.
SECONDO TEMPO. La ripresa vede in campo un'Olbia ancor più motivata e agguerrita aggredire e spazi e avversario, tenendo con valore il possesso della palla. Ne consegue che al 52', da corner battuto da Ragatzu, Cotali riversi tutta la foga biancolbiese in un colpo di testa ravvicinato che si insacca sotto la traversa. Primo gol nei pro per il terzino bresciano e meritato pareggio: 1-1. L'Olbia è in fiducia e cerca di approfittare del momento propizio, tanto che al 54' Vallocchia ruba palla sulla trequarti e serve Ragatzu che tira da posizione defilata trovando la respinta di Vannucchi e l'arrivo in leggero di Senesi sul tap-in. L'Alessandria sembra non averne più dell'Olbia, ma al 63', da azione susseguente a una rimessa laterale, l'Orso si produce in un contropiede letale rifinito da Bellazzini e finalizzato da Gonzalez: 1-2. L'Olbia accusa il colpo, ma non demorde. C'è voglia di raddrizzare ancora una volta la sfida, ci sono i tentativi, ma il pari, anche grazie all'esperienza dell'avversario, non si materializza. Ad arrivare, al 75', è invece la terza rete alessandrina, firmata, stavolta di testa, da Marconi. È il gol dell'1-3 che fa calare il sipario su una partita tanto bella quanto contraddittoria.
Resta, come detto, l'amaro in bocca per come la sconfitta è arrivata. Ma insieme, la certezza che i bianchi abbiano dato tutto e più di tutto in campo. Facendo tremare un'Alessandria da sogno e sognare un "Nespoli" che a fine gara ha tributato ai Guardiani del Faro un grande, incoraggiante, applauso.
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