Mi Manda Rai3 parla della clinica Michelangelo tra accuse e difese della struttura
venerdì 24 marzo 2017
Mi Manda Rai3 parla della quesione della clinica Michelangelo sequestrata dalla guardia di finanza su disposizione della procura di Tempio per alcune irreglarità e denunce.
OLBIA.La questione della Clinica Michelangelo di Olbia finisce a Mi Manda Rai3. Nello specifico si è potuto ascoltare la testimonianza di una delle pazienti che ha denunciato di "esser stata deturpata" da alcuni interventi di chirurgia estetica effettuati presso la struttura. Ci sarebbero almeno sette denunce alla procura della repubblica per interventi mal riusciti. Denunce che hanno portato all'intervento del capo della procura Domenico Fiordalisi che ha disposto il sequestro della clinica perché si serviva di alcune stanze di un albergo dello stesso edificio per la degenza delle pazienti. Una pratica che in Italia è vietata dalle normative vigenti. Durante la trasmissione è intervenuto anche l'avvocato Egidio Caredda che assiste diverse donne e che ha spiegato la posizione delle donne "vittime" a suo dire di interventi non conformi a quanto disposto dalla legge.
Sicuro delle sue azioni e di quelle del suo staff l'amministratore unico della Michelangelo, Michele Mossa, anche lui presente in trasmissione che ha spiegato come la sua attività avesse tutte le certificazioni previste e rilasciate da comune e regione. Mossa è convinto, assistito dal legale GianPaolo Murrighile, di poter dimostrare la buona fede e la regolarità di tutte le attività della clinica. Sarebbero, secondo l'amministratore, cinquecento gli interventi realizzati e di questi solo una piccola parte andati male e a suo dire "risolvibili". Nel corso della trasmissione tv si è collegato da Olbia anche il sindaco della città gallurese, Settimo Nizzi, che ha difeso l'operato del comune che al tempo ha rilasciato le autorizzazioni. La questione sembra tutt'altro che chiusa. e intanto il mondo dei social si divide tra chi difende l'operato della clinica e chi l'accusa di aver operato irregolarmente.
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