Inaugurato il complesso parrocchiale di San Michele Arcangelo

lunedì 15 febbraio 2016
È stato inaugurato ieri mattina il complesso parrocchiale di San Michele Arcangelo.

OLBIA. Con una solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da S. E. Mons. Sebastiano Sanguinetti, vescovo della Diocesi di Tempio Ampurias, affiancato dal parrocco don Theron Oscar Casula e da numerosi sacerdoti, è stato inaugurato questa mattina a Olbia il complesso parrocchiale di San Michele Arcangelo. Presenti all'evento le massime autorità civili e militari del territorio e una grande folla di fedeli che la chiesa non è riuscita a contenere.

Una giornata di festa quella odierna per la Diocesi e per la città di Olbia, come ha sottolineato Mons. Sebastiano Sanguinetti durante la sua omelia:

"Questa prima domenica di Quaresima sarà scritta a caratteri cubitali nella storia di questa giovane comunità parrocchiale di S. Michele Arcangelo con il suo parroco don Theron Casula, ma anche di tutta la Città di Olbia e della Diocesi. La comunità ha finalmente la sua casa. O meglio in questa casa del Signore e nei locali pastorali annessi la comunità avrà un luogo stabile, accogliente e bello dove incontrare il Signore, sperimentare la sua misericordia e il suo perdono, dove condividere con i fratelli e sorelle di fede la gioia dell'incontro e della crescita nella fede e nell'amore fraterno, ma dove coltivare anche la passione dell'andare, dell'uscire per le strade dei rioni e della città per portarvi la luce del Vangelo e della prossimità di Dio ad ogni condizione umana. Giorno tanto atteso, però non come punto di arrivo, bensì come punto di partenza di una comunità che da cinque anni è venuta formandosi e che ancor più troverà in questo luogo motivi più forti per rinsaldare legami, comune impegno e responsabilità ecclesiale".

Il vescovo ha quindi ripercorso le tutte le tappe che hanno portato alla realizzazione della chiesa e dell'intero complesso, un desiderio mosso da un'esigenza pastorale di amore verso la città:

"Il complesso parrocchiale di San Michele si colloca dentro un progetto più gobale e articolato che parte da lontano, da quando sono arrivato alla guida di questa Diocesi, ormai dieci anni fa. Un progetto  che ho intitolato: "progetto pastorale per la città di Olbia". Progetto che ha avuto 3 anni di gestazione, dal 2007 al 2010. Al mio arrivo, nel 2006, trovai  nella quattro parrocchie di Olbia 7 sacerdoti, (più i tre Padri della Consolata) per una popolazione effettiva di circa 70-80.000 abitanti. Già all'inizio del 2007 con i sacerdoti della città iniziammo una riflessione, su quali risposte dare a una realtà cresciuta vertiginosamente negli ultimi 50 anni, e con strutture ecclesiali ferme agli anni Settanta.

In uno dei primi incontri posi loro una prima domanda: "quanti fedeli frequentano le messa domenicale?" La risposta fu: "circa 4.000!" 

Feci subito una seconda  domanda. "E degli altri 65-70.000 chi si preoccupa?" Ecco la domanda che da subito mi assillò: l'enorme massa di popolazione che viveva ai margini della comunità ecclesiale, non perché non avesse interesse, ma perché i servizi religiosi erano del tutto insufficienti. Da qui l'esigenza di allargare i confini dell'azione e della presenza ecclesiale in città, soprattutto verso le nuove e popolose periferie, che diventò riflessione e interesse di tutto il presbiterio diocesano".

Da quel momento – ha spiegato il Vescovo - venne costituita un'apposita commissione di laici, sacerdoti e tecnici. Si fece uno studio "attento e meticoloso" in dialogo con l'amministrazione comunale che portò alla creazione di cinque nuove parrocchie:

"Prendeva così corpo concreto il Progetto Città di Olbia, che comprendeva: l'istituzione di 5 nuove parrocchie e, in prospettiva, di un centro di spiritualità e di un centro d'inclusione sociale e di aiuto alle povertà. Le prime sono state canonicamente istituite nel 2010 e questi ultimi due stanno da poco prendendo corpo con l'incipiente monastero di Porto Istana, guidato da Padre Massimo Maria Terrazzoni e la Cittadella della Carità, che sta sorgendo accanto a questo complesso parrocchiale.

Giusto per avere un'idea ancora più completa di ciò che in questi anni è già stato realizzato bastino questi semplici dati: quattro delle cinque nuove parrocchie sono già operative: S. Michele Arcangelo, San Ponziano, S. Ignazio dal Laconi e N.S. del Mare a Pittulongu. Manca quella di S. Nicola, per la quale con il Comune non abbiamo ancora  definito il passaggio dell'area. Nel giro di qualche mese partiranno i lavori per il complesso parrocchiale di S. Ignazio ed entro l'anno definiremo il passaggio della Chiesa di Poltu Quadu e dei locali necessari annessi dalla proprietà del Comune a quella della Parrocchia. I sacerdoti attualmente presenti sono 15, più i padri della Consolata, ed entro l'anno, con l'arrivo dei Salesiano, saliranno a 18-19. Un bel salto di quantità e di qualità, direi!"

Sul complesso di S. Michele Arcangelo, mons. Sanguinetti ha detto che coniuga il "bello, la funzionalità liturgica e pastorale":

"Il progetto di questo complesso di S. Michele Arcangelo cominciò ad essere pensato e avviato nella sua progettazione qualche tempo prima, in stretta sinergia tra Vescovo, Ufficio diocesano per l'edilizia di culto e lo studio tecnico Archigroup degli architetti Enzo Satta e Fabrizio Vinditti. Percorso laborioso, travagliato, ma proficuo, come tutti possiamo vedere dai risultati, dovendo coniugare l'esigenza del bello, della funzionalità liturgica e pastorale, e dei fondi messi a nostra disposizione dalla CEI, con i fondi dell'Otto per Mille, nell'anno finanziario 2009, i cui parametri erano largamente superati dai prezzi di mercato. Con grossi sacrifici e autentici salti mortali, sotto il profilo economico, ma anche realizzativo per la complessità e la singolarità architettonica dell'opera, siamo riusciti a venirne a capo anche se qualcosa rimane da completare. E ciò anche grazie alla bravura e alla passione con cui ha lavorato l'Impresa Santoni.E' tutto concluso? No! Rimangono ancora rifiniture da completare sia in alcuni interni, sia negli spazi esterni. Sarà compito di don Theron e della comunità portare a completamento l'opera, con la stessa generosità ed entusiasmo che li ha caratterizzati finora. Sono felice di consegnare a don Theron la macchina funzionante, toccherà a lui e ai suoi collaboratori guidarla e rifinirla. Non gli manca l'energia e la volontà.

Un ultima doverosa informazione. Quest'opera, come le altre che devono sorgere, è stata realizzata grazie ai fondi dell'Otto per mille donati dagli Italiani alla Chiesa Cattolica. Per il 70% dei costi sinora sostenuti è intervenuta la CEI con gli stessi fondi; 650.000,00 € ha impiegato la Diocesi, sempre dagli stessi fondi a sua disposizione e altri 400.000,00 € li ha messi la Parrocchia, che ha contratto un mutuo bancario. 

L'odierna celebrazione è una prima importante puntata, che rende possibile la fruizione della Chiesa e degli altri edifici annessi per fini pastorali. La seconda puntata sarà nel prossimo autunno, quando la Chiesa verrà consacrata e l'altare dedicato. Sarà, quella anche l'occasione per offrire nei dettagli un resoconto tecnico realizzativo dell'opera, che merita di essere conosciuto da tutti, per la qualità e lo spessore artistico e architettonico".

La solenne celebrazione eucaristica è stata animata dai seguenti cori: il coro parrocchiale San Michele Arcangelo, il coro Lorenzo Perosi, il coro Sos Astores di Golfo Aranci e il coro Su Nugoresu di Nuoro. Alla celebrazione della Messa è seguito un buffet per tutti i presenti organizzato da tutti i collaboratori parrocchiali, dai gruppi parrocchiali, dai cori, dai comitati delle feste. 

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