Moby Dick è il futuro dell'arcipelago

venerdì 7 agosto 2015
L'importante avvistamento è un'occasione di approfondimento scientifico.

OLBIA. L'avvistamento di un esemplare di capodoglio albino nel Canyon di Caprera all'interno del perimetro del "Santuario Pelagos" nel corso di un'uscita di whale watching rappresenta un'importante occasione di approfondimento scientifico che ripropone ancora una volta il tema della valorizzazione e della tutela dell'enorme patrimonio ambientale custodito nel Mediterraneo in generale, e nelle acque dell'Arcipelago in particolare. 

Il capodoglio albino avvistato nelle acque del Canyon di Caprera apre la strada ad una fase di significativo approfondimento scientifico. A partire dalle immagini scattate nei giorni scorsi sarà infatti possibile identificare l'animale e compararlo con il precedente avvistamento di capodoglio albino risalente al 2006 al largo dell'Isola di Tavolara. 


Nell'eventualità si trattasse dello stesso animale, incontrato a distanza di nove anni, sarebbe significativo constatare l'evidenza delle condizioni favorevoli per la sua sopravvivenza. Data la particolare condizione, gli animali albini sono più deboli dal punto di vista immunitario. Si tratta infatti di un'anomalia che porta alla mancanza, totale o parziale, di pigmentazione nell'epidermide e negli occhi, con successivi problemi di vista, fotofobia e ridotto assorbimento di calore. A questo si aggiunge l'aspetto della facile individuabilità dell'animale da parte delle sue prede, seppur a profondità a cui la luce non arriva.

Il Santuario Pelagos è una Area Marina Protetta di 87.500 km² istituita da un accordo internazionale tra Italia, il Principato di Monaco e la Francia per la protezione dei mammiferi marini che lo frequentano. Una stima approssimativa elenca più di 8.500 specie di animali che rappresentano tra il 4% e il 18% delle specie marine mondiali. La concentrazione di biodiversità all'interno dell'area è notevole, in particolare per quanto riguarda il numero dei predatori al vertice della catena trofica, come i mammiferi marini, il Mediterraneo rappresenta solo 0,82% della superficie e il 0,32% del volume degli oceani del mondo.


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