Bloccare i porti per limitare il disastro provocato dalla xylella

(foto: Archivio Tirrenia)
domenica 12 aprile 2015
Pili: a repentaglio l'intero comparto agricolo sardo.
"In Sardegna stanno giungendo piante dalla Puglia senza alcun tipo di controllo e il rischio contaminazione dell'isola è gravissimo. Non riguarda solo gli ulivi ma ben 120 specie a rischio del devastante batterio XYLELLA che uccide senza tregua tutte le piante che incrocia nella sua propagazione. La regione come al solito sta ignorando il problema e a nulla servono le azioni di verifica a valle con pochissimi campioni effettuati. Occorre bloccare immediatamente i porti della Sardegna e il presidente della regione deve bloccare in tutti i modi l'accesso nell'isola di qualsiasi possibile veicolo di trasmissione. Quella che si configura è una vera e propria guerra contro un batterio che potrebbe propagarsi in modo vertiginoso mettendo in ginocchio per sempre l'agricoltura sarda. E' gravissimo che i porti siano ancora privi di qualsiasi tipo di controllo e divieto. Si fanno storie per maialetti cotti e non si fa niente per bloccare un rischio letale per oltre 120 specie a rischio di batterio. Il ministro dell'agricoltura non può continuare a far finta di niente. Non possiamo rischiare di mettere a rischio l'unica oasi che potrebbe essere salvaguardata da questa calamità devastante che sta preoccupando tutto il sistema agricolo europeo. La malattia del disseccamento rapido degli ulivi è solo un primo devastante risultato ma appare evidente che da tutte le prime analisi la contaminazione può arrivare per l'elevata variabilità genetica e fenotipica (ossia l'insieme delle sue caratteristiche osservabili ad infettare circa 150 diverse piante: la "fastidiosa" colpisce olivi, viti e aceri; la "sandyi" punta all'oleandro; la "multiplex" predilige il pesco, l'olmo, il susino; la "pauca" preferisce le piante di agrumi e di caffè. E' evidente che l'intera agricoltura sarda potrebbe essere messa in ginocchio da un possibile contagio. Mentre contro la Sardegna vengono messe in campo tutte le possibili azioni di profilassi, al contrario la nostra isola viene lasciata alla mercè di lassismo e incapacità. Prima che si capisca e si studi quello che sta avvenendo bisogna vietare i porti della Sardegna a qualsiasi tipo di importazione capace di veicolare il batterio". 
Lo ha detto poco fa il deputato sardo di Unidos Mauro Pili presentando un'interrogazione urgente al Ministro dell'agricoltura e della Salute sul dramma che si sta vivendo nell'agricoltura del mediterraneo.
"La Sardegna – ha detto Pili - può essere l'unica regione indenne proprio per le sue condizioni insulari. Consentire, come è avvenuto e sta avvenendo, l'arrivo in Sardegna di piante proprio dall'area pugliese è da irresponsabili e da incapaci di governare qualsiasi tipo di emergenza. Il meccanismo di attacco delle varietà del batterio è tale che ostruisce i vasi che trasportano acqua e nutrienti dalle radici al fusto e fino alle foglie, creando una sorta di gel che impedisce il regolare flusso del fluido. Le piante infette così si seccano completamente. Se non si interviene immediatamente a bloccare porti e vietare qualsiasi tipo di importazione a rischio esiste la seria possibilità di infettare la Sardegna con conseguenze letali. Chi liquida questa situazione con allarmismi e pacche sulle spalle non ha ben compreso che siamo dinanzi ad una vera e propria potenziale catastrofe. I blocchi dei porti deve essere immediato e senza perdere altro tempo. Non si può lasciare l'agricoltura sarda nelle mani di dilettanti che rischiano di mettere la parola fine ad un settore decisivo per il futuro della Sardegna".
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