La Dance World Cup lascia Olbia Comune alla deriva sulla cultura

venerdì 9 gennaio 2015
Pezzo dopo pezzo Olbia sta perdendo i suoi eventi sportivi e culturali più importanti. L'impressione è che manchi un piano per rilanciare la cultura in città.

OLBIA. L'ex assessore comunale alla cultura, Vincenzo Cachia, aveva sbattuto la porta con le relative polemiche, quasi un anno fa dimettendosi e dichiarando l'impossibilità a lavorare senza un piano per la cultura in città. Da allora la delega alla cultura è stata presa in carico dal sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli. 


Da allora si è sentito parlare poco o niente di cultura  e progressivamente Olbia sta perdendo pezzi. L'ultimo in ordine di tempo è l'ormai "storica" manifestazione di danza classica di Mavi Careddu che, dopo sei anni, abbandona la città e vola a Roma dove questo fine settimana accenderà i riflettori sulla settima edizione della "Dance World Cup Competition". Nel corso di una conferenza stampa, convocata questa mattina a Olbia, la direttrice artistica dell'evento, Mavi Careddu, ha comunicato tutto il suo rammarico per questo addio. La Careddu con grande eleganza ha sottolineato l'abbandono delle istituzioni e i mille intoppi burocratici che l'hanno costretta a propendere verso una scelta sofferta, quella di svolgere la sua manifestazione altrove. "A livello regionale è una perdita perché tante scuole sarde non potranno venire e perché impossibilitati a spendere. Sarebbe stato il settimo anno. Ne abbiamo fatto sei a Olbia, delle quali una è stata una finale mondiale nel 2010. E' sempre stato un ottimo indotto dal punto di vista turistico. Ma i costi sono diventati insostenibili e nessuno ci dà una mano". 


La Careddu ha lamentato le lungaggini burocratiche per le autorizzazioni, i mille problemi, la mancanza di un teatro e i relativi noleggi di palchi e service per simulare una scenografia adeguata ad un evento di tale livello. E la mancanza di un teatro e prima di tutto dell'esigenza di averlo, pesa come un macigno per la cultura in città che è quasi rassegnata all'idea di dover emigrare a Tempio Pausania, Arzachena, Budoni, Palau per assistere a degli spettacoli di livello. Non è possibile secondo la Careddu che andando a Roma si spenda meno che a Olbia. Domenica, presso il teatro Greco di Roma, l'associazione Lufe Center darà il via alle qualificazioni italiane per la Coppa del Mondo di Danza che si disputerà a Luglio in Romania. Olbia ha perso una grandissima opportunità e verranno a mancare, in un periodo di stallo come quello invernale migliaia di presenze provenienti da tutto il mondo. A Roma, la Careddu è stata accolta a braccia aperte, nessuna autorizzazione da richiedere, costi inferiori nonostante le trasferte dall'Isola per il continente, organizzazione impeccabile. E a rischio potrebbe essere anche la manifestazione estiva "vetrina coreograica di danza città di Olbia" che ormai da anni porta i più grandi danzatori del mondo per una rassegna che prevede esibizioni, stage e concorsi di altissimo livello.


 Presente alla conferenza stampa l'assessore allo sport, Gesuino Achenza, che ha voluto giustificare questo "abbandono", a suo dire solo momentaneo, con la mancanza di risorse. "Ci stiamo attrezzando, abbiamo comprato un palco, ci siamo dotati di nuove tribune- ha dichiarato Achenza-. Stiamo completando un protocollo per le attività culturali e sportive. Insomma stiamo facendo un percorso per riportare manifestazioni, come quelle di Mavi Careddu nella nostra città". Sui tempi e i modi purtroppo non si hanno date certe. E l'impressione è che questa amministrazione, con la scusa del patto di stabilità e delle mancante risorse, come un pugile stanco, stia barcollando su troppe questioni.  


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