OLBIA. Il raid incendiario è stato programmato e mirato. Nella notte sono state date alle fiamme le auto della responsabile della gestione del personale, parcheggiata in via Ciclone e poco dopo in via Pavese, è andata distrutta un'altra autovettura della società, in uso ad una dirigente. Nel rogo sono finiti anche altri mezzi, due autoveicoli e una moto. Il blitz è scattato presumibilmente intorno al 2.30 di questa notte, da via Ciclone, quando è stata colpita la prima autovettura, una Fiat 500. Poco dopo, gli incendiari si sono spostati in via Pavese, dove hanno dato fuoco alla Peugeot 508 dell'azienda, in uso alla responsabile affari generali del gruppo. Il fragore del fuoco che accartocciava le lamiere ha svegliato alcuni residenti della zona che hanno immediatamente allarmato i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme evitando che il rogo si propagasse anche alle case vicine.
Purtroppo l'intervento, seppur tempestivo, non ha evitato che le auto andassero distrutte e come si può vedere dalla foto, di quelle auto rimangono solo delle carcasse di lamiere. il bilancio del raid vede quattro autovetture e una moto andate in fumo. Sull'episodio indagano carabinieri e polizia di stato di Olbia che stanno tentando di ricostruire le dinamiche degli eventi per tentare di risalire ai responsabili del gesto. Un'azione che arriva all'indomani della spaccatura del fronte di lotta dei lavoratori Meridiana. Da una parte i dipendenti di terra, dall'altra le magliette rosse con piloti e assistenti di volo. I primi, ieri, hanno chiesto la separazione delle trattative con due tavoli di confronto. La nave affonda e siamo al si salvi chi può, in un tutto contro tutti, che ha portato a gesti eclatanti come quello di ieri. L'asticella del pericolo di escalation di atti violenti nella vertenza si era già sollevata con l'aggressione di alcuni equipaggi in partenza, con il blitz di un gruppo di persone che ha lanciato uova e farina contro i dipendenti Meridiana, causando il ritardo dei voli in partenza dall'aeroporto Costa Smeralda.