OLBIA. La campagna di sensibilizzazione per le norme di autotutela, in caso di alluvione, è finalmente partita. Se ne era già parlato dal mese di febbraio, ma i tempi della burocrazia si sa, sono lunghi e incerti. Il tempo delle polemiche è comunque da mettere da parte a favore delle azioni che il comune di Olbia ha messo in campo per le prossime settimane e mesi. Si parte dalle scuole, dagli spazi pubblici e dalla Chiese. La diffusione della campagna, promossa dall'assessorato alla sicurezza e alla protezione civile, recepisce un progetto nazionale "Io non rischio-Alluvione". Tutti i dettagli sono stati descritti nel corso di una conferenza stampa alla presenza del sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, dell'assessore alla sicurezza e alla protezione civile, Ivana Russu e dei responsabili della protezione civile olbiese.
In città già sono affisse alcune brochure che spiegano le norme basilari da attuare in caso di calamità e presto i cartelloni informativi verranno affissi capillarmente in tutti quei luoghi a rischio. Per difendersi dall'alluvione, l'arma più importante è dunque l'informazione. Quanto più in fretta si è a conoscenza del pericolo, tanto più in fretta si possono attuare le norme stabilite. Ecco allora che i social vengono in aiuto e tutta la popolazione, quella informatizzata e smarthphonizzata, è invitata a mettere i mi piace sulle pagine facebook della protezione civile dle comune di Olbia e di seguire gli aggiornamenti twitter e Google+. Un altro strumento a disposizione è l'applicazione Flagmii che in tempo reale invia allerte, avvisi e comunicazioni. Ovviamente rimarranno i metodi tradizionali e sulla busta contenente le brochire saranno indicati i numeri della polizia locale e della protezione civile, per la richiesta di aiuto e di informazioni. Come spiegato dall'assessore, Ivana Russu, ogni cittadino dovrà impegnarsi ad essere il primo soccorritore di se stesso. Poche norme di buon comportamento che però possono davvero fare la differenza e salvare la vita. "Mentre per gli incendi, ormai sappiamo tutti come comportarci, in caso di alluvione non sappiamo cosa fare -ha dichiarato la Russu-. Ed è proprio grazie a questa campagna che richiederà del tempo, tutti i cittadini potranno sentirsi più sicuri, grazie alla maggiore consapevolezza dei rischi e dei pericoli".
Il sindaco Giovannelli, dal canto suo dice di essere soddisfatto dell'avvio di questa campagna e riferisce comunque dei lavori che in città stanno procedendo per la pulizia dei canali, che avranno a breve anche delle barriere protettive. Di certo, ha detto il sindaco, la città potrà essere più sicura solamente quando arriveranno i fondi per la realizzazione delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico. Fondi quantificati in 120 milioni di euro. "Se ci concedessero di sforare il patto di stabilità potremmo con nostre risorse provvedere all'avvio dei lavori con trenta milioni di euro e poi procedere una volta arrivati i rimborsi, ma questo ancora non è stato possibile". Sarebbe auspicabile, ma è già nei progetti futuri della protezione civile, organizzare delle esercitazioni per la popolazione. Perché come dimostrato solo nella pratica si capiscono le emergenze da affrontare e fronteggiare. Esercitazioni che in tutte le città del mondo vengono organizzate, ad esempio simulando attacchi terroristici nelle metropolitane. Se si riesce in città con milioni di persone, in una città come Olbia potrebbe esser organizzato in tempi rapidissimi.