OLBIA. Continuano i rilievi e le indagini per capire le dinamiche che hanno portato alla morte della cucciolo di delfino trovato due giorni fa, spiaggiato e scuoiato a Golfo Aranci. I veterinari della Asl di Olbia incaricati di capire le cause del decesso hanno trovato tracce di reti da pesca nel corpo Si presume, dunque, che Goccia sia rimasto incastrato nelle maglie delle reti e sia morto annegato per poi essere sfilettato per consumarne la carne. Dall'Are Marina Protetta si condanna l'atto gravissimo e perseguibile per legge: "Ricordiamo che il tursiope è un mammifero estremamente protetto dalle leggi nazionali e internazionali, e il gesto avvenuto nei giorni scorsi è un atto gravissimo e perseguibile penalmente dalla legge. Ancora una volta siamo qua a manifestare il nostro sconforto per queste azioni. Dietro questi atteggiamenti si cela una società insensibile al bene ambientale e che crea un danno all'immagine della Gallura, della Sardegna e del modello di sviluppo economico che si vuole creare". Ricordiamo che la procedura nel caso che un delfino rimanga incastrato in una rete da pesca è quella di comunicare la cosa alla capitaneria di porto che attiva tutti gli interventi necessari.