Zuncheddu contro il San Raffaele "Sei posti letto merce di scambio"

(foto: archivio internet)
mercoledì 2 luglio 2014
L'ex consigliere regionale Claudia Zuncheddu ha espresso molte perplessità sull'apertura della nuova struttura ospedaliera a Olbia.

OLBIA. C'è ancora chi, come l'ex consigliere regionale Claudia Zuncheddu, segretario del movimento Sardegna Libera, ritiene che il San Raffaele potrebbe essere dannoso e addirittura causa di chiusura degli ospedali locali. Per la Zuncheddu sarebbero a rischio anche centri di eccellenza internazionali come il Microcitemico con la "promessa/ricatto di posti di posti di lavoro". 

"Chiudere in fretta": sembra esser questa la parola d'ordine e la minaccia della politica romana -ha dichiarato la Zuncheddu- per l'affaire dell'ospedale degli sceicchi San Raffaele di Olbia. I diktat di Renzi impongono alla Regione Autonoma Sarda di approvare gli "investimenti immobiliari sulla sanità" del Qatar in Sardegna, per non perdere gli altri investimenti degli Emiri in Italia.


 Con l'affaire San Raffaele e il miraggio di un polo di eccellenza sanitario, purtroppo a danno e scapito dei poli di eccellenza già esistenti nelI'Isola, i sardi subiranno un'ennesima operazione immobiliare coloniale in nome di una "miglior salute". Le risorse per il San Raffaele saranno sottratte alla sanità pubblica, compromettendo il diritto di noi sardi a un'assistenza gratuita e di qualità, da noi pagata, per agevolare gli investimenti immobiliari dei nuovi padroni della Costa Smeralda". Nel frattempo a Cagliari si cerca di chiudere la partita, nonostante i fronti del no ancora poco convinti, nonostante le rassicurazioni formali del ministero della salute che ha concesso una deroga al patto di stabilità per i posti letto della nuova struttura.


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