OLBIA. Qualche settimana fa OlbiaNotizie.it ha raccontato la storia di una skipper olbiese portata in tribunale a Roma dall'attore ed ex deputato Luca Barbareschi. Ieri mattina, la donna è stata condannata per il reato di minaccia, con un'ammenda di trecento euro. Per quanto riguarda le altre ipotesi di reato, molestia e ingiuria, sono cadute in prescrizione. Il giudice ha dato ragione, dunque, all'attore che fin dall'inizio aveva denunciato i continui messaggi e le minacce della donna di pubblicazione di foto su giornali scandalistici.
Teatro dell'ennesimo episodio di cronaca rosa che ha investito Barbareschi, è stato un lussuoso panfilo, affittato come ogni estate dall'attore, compreso di equipaggio. La skipper che era salita a bordo, era una comandante, con tutte le carte in regola e referenze eppure il comportamento della donna, secondo l'attore, era alquanto insolito e irrispettoso. Ma la sorpresa più grande è arrivata quando la donna si sarebbe spogliata della divisa e sarebbe rimasta in topless tra gli ospiti a bordo dello yacht che navigava nelle acque verdi della Costa Smeralda. Uno "spogliarello" che si sarebbe ripetuto più volte nel corso della vacanza. Addirittura, come ha raccontato l'attore durante il processo, sembrerebbe che la donna, nei porti di attracco, facesse tardi la notte e che si intrattenesse con alcuni ospiti dell'ex deputato.
Una volta arrivati a Ponza, Barbareschi stufo del comportamento della skipper, l'ha licenziata in tronco e scaricata sul pontile dell'isola a centinaia di miglia da casa, dalla sua Sardegna. Da allora sarebbero scaturite, per almeno due mesi, le minacce e i continui messaggi nei confronti dell'attore e che sono costati alla donna la condanna per minacce e l'ammenda di 300 euro.
La skipper, a processo, ha raccontato la sua versione, dicendo di aver tenuto un comportamento impeccabile e che le tensioni si erano accentuate per i turni di lavoro molto pesanti. Delusione dunque per una condanna che la donna ritiene ingiusta. Dello stesso parere anche il legale Cesare Antetomaso, secondo cui, i comportamenti tenuti dalla sua cliente erano scaturiti dal gesto di Barbareschi a Ponza e che comunque "non erano tali da configurare il reato".