Reintegro consiglio provinciale Olbia? La decisione alla Corte Costituzionale

(foto: OlbiaNotizie.it)
venerdì 28 febbraio 2014
Gli ex consiglieri provinciali della provincia Olbia Tempio hanno convocato questo pomeriggio una conferenza stampa per richiedere il reintegro dei consiglieri e una riforma degli enti intermedi con tempi certi e con il coinvolgimento del territorio.

OLBIA. Reintegro del consiglio provinciale, riforma degli enti intermedi in tempi certi e condivisa con il territorio: sono alcune delle richieste degli ex consiglieri della provincia Olbia Tempio che hanno tenuto questo pomeriggio una conferenza stampa nella città gallurese. Nel corso dell'incontro si sono descritte alcune importanti novità che potrebbero ribaltare la decisione dell'allora presidente della regione, Ugo Cappellacci, di nominare dei commissari che hanno licenziato il motore politico degli enti intermedi. Dopo una serie di ricorsi al Tar, all'indomani del commissariamento, il Consiglio di Stato ha chiesto al Tar di prendere una decisione in merito. Il tribunale amministrativo di primo grado ha deciso di rimettere tutto nelle mani della Corte Costituzionale che dovrà rilevare la legittimità costituzionale della nomina dei commissari "liquidatori". Un eventuale parere di incostituzionalità del provvedimento Cappellacci, riposizionerebbe il consiglio provinciale al proprio posto. 


Ma la situazione, secondo gli ex consiglieri, in via Nanni, peggiora di giorno in giorno. "All'interno della provincia è in corso una vera e propria guerra tra commissario e dirigenti. L'ente è bloccato e il commissario non ha i titoli per sedere sulla poltrona del presidente -ha dichiarato Quirico Sanna-.  La rapina del territorio è iniziata con l'attentato alla provincia e or anche Inail e Inps hanno smobilitato buona parte dei servizi. Doveva essere un commissario liquidatore e invece sta programmando e amministrando. Il risultato è che i lavori sono tutti fermi come la rotonda di Pittulongu vicino all'hotel Stefania. Per Antonio Apeddu, la corte costituzionale farà piazza pulita di tutti i commissari nominati illegittimamente in Sardegna: "Nessun consiglio regionale può fare quello che ha fatto, senza che venga chiesto prima il parere ad esempio dei consigli comunali che devono decidere all'unanimità o facendo un referendum sul territorio. 


C'è stato un pasticcio istituzionale che la Corte Costituzionale sicuramente correggerà.  Altra cosa importante sarà quella di preservare il tesoretto della provincia di Olbia Tempio, 60 milioni di euro circa, che potrebbero finire a Cagliari se non si farà qualcosa.". Per Domenico Piccinnu, il nuovo presidente della regione Sardegna, Francesco Pigliaru, dovrà farsi carico del problema e far decadere i commissari nominati da Cappellacci: "Il centrosinistra si è già schierato in passato contro quella decisione e il consiglio provinciale dovrà essere reintegrato". I consiglieri tengono a precisare che il loro reinsediamento sarebbe a parametro zero, tradotto a costo zero.


Anche Francesco Carbini è della stessa linea: "La provincia Olbia Tempio è stato un sogno inseguito dal territorio per 50anni, si è ostacolata in tutti i modi e una volta realizzata stanno tentando di cancellarla e farci ritornare sotto l'egida di Sassari. Ci sta sfuggendo un bene prezioso". Mario Scampuddu ha dichiarato: " Il presidente della Regione Sardegna ripristini la democrazia. Che venga eliminata questa stortura e che venga reintrodotto il consiglio provinciale illegittimamente cancellato. Chiediamo poi che i 60 milioni di euro, presenti nelle casse della provincia Olbia Tempio, vengano spesi in Gallura.

  


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