LA STORIA

Gioia della comunità ucraina a Olbia "Siamo orgogliosi del nostro paese"

(foto: OlbiaNotizie.it)
martedì 25 febbraio 2014
I componenti della comunità ucraina da mesi seguono l'evolversi della situazione politica nel proprio paese d'origine e oggi si dicono orgogliosi di ciò che è stato fatto per deporre la dittatura di Yanukovich.


OLBIA. Da mesi seguono l'evolversi della situazione politica nel proprio paese d'origine; grazie alle notizie trasmesse dalle televisioni sia italiane che straniere e dalla rete, sono costantemente aggiornati sugli esiti della rivoluzione che ha causato morti e feriti e che, solo pochi giorni fa, ha portato alla deposizione del premier ucraino Viktor Yanukovich. Sono i componenti della comunità ucraina in Gallura, tra le più numerose nell'isola. Hanno scelto da tempo di vivere a Olbia: oltre duecento persone provenienti da ogni parte dell'Ucraina lavorano nel nord Sardegna, ma hanno sempre un pensiero fisso alla loro nazione, nella quale sono rimasti parenti e amici e che sta vivendo una svolta epocale. "Sono stati mesi di grande tensione e paura, ogni giorno chiamiamo i nostri cari a casa in Ucraina per sapere cosa sta succedendo, per capire quanti morti ci sono stati", racconta una giovane mamma ucraina che nel suo paese ha lasciato il figlio. 


"Tra i membri della comunità di Olbia abbiamo fatto anche un a raccolta di farmaci, aiutati anche e soprattutto dai cittadini olbiesi che ci hanno dato tanto. I medicinali sono stati inviati in Ucraina", raccontano gli ucraini che incontriamo in una piazza di Olbia e che sventolano la bandiera blu e gialla, simbolo della loro patria e ora simbolo di una rinascita. "Noi ci troviamo bene qui, siamo stati accolti a braccia aperte dagli olbiesi, ma è normale che vogliamo tornare a casa nostra. In Sardegna passeremo solo alcuni anni per lavorare e poter mandare dei soldi ai nostri cari, poi si torna in Ucraina e speriamo che la situazioni migliori ora che la dittatura è stata sconfitta. Sognamo solo di entrare a fare parte della Comunità Europea così che potremo muoversi liberamente e non sentirci sempre clandestini".

 

Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.