OLBIA. Trentacinque costruzioni, nove delle quali adibite a prima casa verranno demolite a La Maddalena su disposizione della procura della Repubblica di Tempio Pausania. Le notifiche di sgombero degli edifici ai proprietari stanno arrivando in questi giorni e la tensione nell'isola è tanta, così come la preoccupazione per i risvolti e le implicazioni sociali che seguiranno a questo provvedimento. Sarebbe imminente il distacco della luce, dell'acqua e del gas in alcune delle abitazioni. Le famiglie che da anni vivono nelle case hanno affermato di non volere abbandonare le proprie abitazioni. L'amministrazione comunale, guidata dal sindaco maddalenino Angelo Comiti, sta portando avanti una battaglia per chiedere la sospensione del provvedimento della procura tempiese. Comiti ha chiesto al procuratore capo Domenico Fiordalisi, di tenere conto di due elementi di novità emersi negli ultimi tempi; uno riguarda la delibera della giunta regionale dello scorso dicembre che proroga i termini per i piani di recupero e l'altra la decisione dell'Ente Parco Nazionale di La Maddalena di inserire a sua volta, nello strumento di pianificazione, progetti di recupero di carattere urbanistico.
Sabato scorso è stato convocato un consiglio comunale urgente proprio per discutere di questa situazione spinosa e delicata che porterebbe tante famiglie a non avere più un tetto. "A costo di prendermi una denuncia, non consentirò alla procura della Repubblica di arrivare qui e demolire una sola casa dove all'interno c'è una famiglia che è proprietaria di solo quel bene. Farò il possibile perché questo non succeda", ha affermato il sindaco di La Maddalena, Angelo Comiti.