BUDDUSÒ.Un atto intimidatorio sarebbe alla base dell'attentato incendiario di questa mattina in un fienile nel comune di Buddusò in Gallura. Le fiamme questa mattina all'alba, hanno distrutto completamente il fienile di proprietà di Saverio Bacciu che qualche giorno fa era stato chiamato a deporre in Corte d'Assisse a Sassari per il duplice omicidio, avvenuto nel 2011, di due dei suoi familiari, Giovanni Battista 69 anni e Antonio Bacciu, 28 anni. Il tutto sarebbe scaturito dal protrarsi, dal 2010, di una lotta tra due famiglie per motivi di terreni. Minacce reciproche, atti intimidatori, l'uccisione di capi di bestiame, i pallettoni esplosi sulla porta di casa e la sistemazione di croci davanti all'ingresso è finita nel sangue. Zio e nipote della famiglia Bacciu, infatti sono state vittime di un agguato nel loro ovile dove sono stati colpiti a morte dai pallettoni esplosi da un fucile.
Le indagini dei carabinieri avevano portato all'individuazione dei presunti responsabili dell'agguato. Salvatore Brundu, 25 anni, Giovanni Manca di 44 e Giovanni Antonio Canu, 49 anni, sono a processo per il duplice omicidio. Non sono bastati, dunque, due morti e un processo che probabilmente porterà a pesanti condanne i responsabili, per far cessare la guerra tra le due famiglie. La dimostrazione sarebbe proprio questo ultimo atto intimidatorio, in località Sulteri, dove Saverio Bacciu ha visto andare in fumo il suo fienile per un ammontare di trentamila euro di danni. Nel capannone erano custoditi anche trentacinque agnelli e quattro pecore che sono morte per asfissia. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno avuto notevoli difficoltà nel domare le fiamme che hanno avuto gioco facile a causa della grande quantità di fieno presente all'interno dei capannoni.