OLBIA. Due giorni fa la denuncia dei consiglieri comunali di Forza Italia e Riformatori; questa mattina la replica del sindaco Giovannelli e dell'assessore all'Urbanistica Careddu. Argomento del contendere la mappa che il Comune ha inviato a poche ore dall'alluvione dello scorso novembre all'Autorità di Bacino della Regione Sardegna, una mappa che, secondo i consiglieri di minoranza, risulterebbe inesatta e che bloccherebbe l'edificazione in città per tre anni. "Mi hanno dato fastidio i toni della conferenza stampa dei consiglieri, perché si è parlato di cose non vere. Quando dico che Olbia dopo l'alluvione non sarà più la stessa mi riferisco proprio al fatto che d'ora in poi l'asticella dell'attenzione e dei controlli verrà innalzata per evitare tragedie in futuro. Questo non significa però che voglio bloccare le costruzioni in città", ha subito chiarito il primo cittadino che ha lasciato la parola all'assessore Careddu e al presidente della Commissione comunale all'Urbanistica, Giorgio Spano, presente insieme agli assessori Bacciu, Vargiu, Cachia e Achenza alla conferenza stampa.
"L'Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna, l'Adis, - spiega Careddu - il 3 dicembre scorso ha richiesto al Comune una mappa della perimetrazione delle zone colpite dall'alluvione; tre giorni dopo, il 6 dicembre, i nostri tecnici hanno inviato la cartina sulla quale nel Centro Operativo Comunale creato a Poltu Quadu, gli uomini della protezione civile, l'esercito e i volontari stavano lavorando e dove erano indicati tutti gli interventi fatti. Solo successivamente l'Adis ci ha richiesto di calcolare il perimetro delle aree colpite dall'alluvione e di mettere su queste vincoli di salvaguardia, cosa che i nostri tecnici hanno poi fatto. Il 31 gennaio però il Comitato interassessorale della Regione, presenti i consiglieri Liori, Cherchi e Nonnis, ha approvato una delibera sulla base della prima cartina che abbiamo inviato". Sembrerebbe insomma che tra il Comune di Olbia e l'Adis ci sia stato un grosso malinteso che però "è già stato risolto visto che l'assessore regionale Nonnis ha dichiarato la propria disponibilità a rivedere la delibera al più presto", ha sottolineato Giovannelli. Insomma, stando a quanto affermano il sindaco, l'assessore Careddu e il presidente della commissione Urbanistica, "le carte inviate dal Comune di Olbia a Cagliari sono state interpretate male. Erano state spedite con una finalità e sono invece state utilizzate per un altro scopo".
Ed ecco che ora spunta una nuova carta, approvata ieri dalla Commissione Urbanistica presieduta da Giorgio Spano, nella quale gli ettari di terreno ritenuti a rischio e quindi soggetti ai vincoli restrittivi di inedificabilità sono passati da circa 700 a 525 ettari all'interno dell'area urbana e anche quelli dell'agro olbiese si sono ridotti. "Per quanto riguarda invece la questione del Piano Casa, le cui domande scadono a novembre 2014, sarà possibile presentare le richieste per avviare i lavori; successivamente e sulla base della aree che verranno dichiarate a rischio, le domande verranno accolte o respinte. Mentre chi ha già un'inizio lavori, non dovrà preoccuparsi perché potrà procedere con le opere", ha spiegato il presidente del consiglio comunale Vanni Sanni.