Protesta per il ponte sul rio Loddone Fasolino:"Situazione insopportabile"

(foto: OlbiaNotizie.it)
martedì 4 febbraio 2014
Anche il primo cittadino di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino, si è unito al coro di protesta dei sindaci di Olbia, Loiri-Porto San Paolo, Padru, Alà dei Sardi e Buddusò.


OLBIA. Anche il primo cittadino di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino, si è unito al coro di protesta dei sindaci di Olbia, Loiri-Porto San Paolo, Padru, Alà dei Sardi e Buddusò che ieri mattina hanno manifestato il proprio disappunto sul ponte sul rio Loddone inagibile dallo scorso 18 novembre. I sindaci e i cittadini dei cinque comuni direttamente interessati dalla chiusura del collegamento stradale hanno più volte chiesto che si intervenga per ripristinare questo essenziale collegamento, anche attraverso la costruzione di due bretelle provvisorie. "Noi sindaci della Gallura - afferma Giuseppe Fasolino - dobbiamo scendere in piazza o bloccare le strade insieme ai nostri colleghi, uniti, tutti quanti insieme. Non è possibile che lungaggini burocratiche blocchino la ricostruzione e il collegamento tra le varie località. A distanza di due mesi e mezzo dal disastro dell'alluvione, di fatto, non si vedono grandi ricostruzioni. Il ponte Loddone ne è un esempio: in un momento tanto delicato come questo, anche e soprattutto sotto il profilo economico, invece che essere ancora più uniti in Gallura, i nostri Comuni sono divisi da una vera e propria interruzione strutturale, un ponte interrotto che diventa una vera e propria barriera. I piccoli Comuni presentano criticità specifiche e non risolvere in modo rapido ed efficace il loro isolamento significa indebolirli". 

"Settantotto giorni di isolamento - prosegue il sindaco di Golfo Aranci - sono un'eternità per realtà come queste. E tutto questo tempo per ricostruire i 200 metri di lunghezza del ponte travolto dalla piena del fiume sono inaccettabili. Trecentomila euro è il denaro che occorre per riavere il collegamento nel giro di poche settimane. Ebbene, che sia firmata l'ordinanza e che si proceda con l'inizio dei lavori. Una situazione così inaccettabile avrà una reazione eclatante e noi che amministriamo questo territorio dobbiamo essere tutti pronti e uniti per avere risposte immediate", conclude Fasolino.

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