OLBIA. Alle ore 15.15 dalla torre di controllo dell'aeroporto Olbia Costa Smeralda viene lanciato l'allarme alla sala operativa della Guardia Costiera: un MD 82 in arrivo all'aeroporto olbiese, con sessantasei passeggeri a bordo, sta precipitando in mare, a circa otto miglia a est dal faro dell'Isola Bocca, a causa di un'avaria al motore. In pochissimi istante scatta il dispositivo di soccorso; la motovedetta S.A.R. CP 306 e la motovedetta S.A.R. CP 608, quest'ultima destinata appositamente al soccorso aereo, vengono attivate e alle ore 15.45 circa, raggiungono il punto del presunto impatto del velivolo, ad est di Capo Ceraso, per iniziare le operazioni di ricerca e soccorso. Pochi minuti, congiuntamente e su disposizione della sala operativa, vengono procedevano all'effettuazione di ricerca predisposte ad hoc sulla base delle condizioni meteo marine e dei dati di rotta e velocità del velivolo. In una sola ora di attività in mare, con l'individuazione del simulacro del velivolo, l'operazione di soccorso è stata conclusa.
Non si è trattato un vero incidente, ma quella di oggi è stata una delle tante esercitazioni che gli uomini della Guardia Costiera, congiuntamente con quelli della sala operativa e sotto il coordinamento della Direzione marittima di Olbia, svolgono periodicamente nelle acque del nord Sardegna, per testare e mettere appunto le varie operazioni di soccorso in mare. Queste particolari esercitazioni disposte dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera sono finalizzate a testare la capacità del complesso dispositivo di sicurezza in mare posto in essere dal 16° Centro Secondario di Soccorso Marittimo (M.R.S.C.) di Olbia. All'esercitazione odierna hanno partecipato tre mezzi navali della Guardia Costiera ed il personale della sala operativa, si è così avuto modo di verificare la piena efficienza ed efficacia del dispositivo navale di sicurezza in mare assicurato dal personale della Direzione Marittima di Olbia.