IL CASO HOTEL ROYAL OLBIA

Truffa e bancarotta fraudolenta Ricercato imprenditore alberghiero

(foto: foto archivio internet)
venerdì 17 gennaio 2014
Il caso dell'Hotel Royal di Olbia, "ammutinato" dai suoi dipendenti a settembre perché non ricevevano da mesi lo stipendio, è solo una delle truffe portate avanti da un'imprenditore che oggi è ricercato dalla guarda di finanza di Nuoro.


OLBIA. Che ci fosse qualcosa di poco chiaro nella gestione di alcune strutture alberghiere è diventato lampante già da questa estate, quando nei primi giorni del mese di settembre, i dipendenti dell'Hotel Royal in viale Aldo Moro a Olbia hanno compiuto un gesto clamoroso come l'"ammutinamento" della struttura per mettere in risalto una situazione da troppo tempo insostenibile. Da mesi infatti non ricevevano lo stipendio dal gestore dell'albergo, l'imprenditore di 38 anni di Quartu Sant'Elena, Giovanni Battista Merello, titolare delle società "Omnia Privilege Hospitality Consulting and Management srl" e "Global Resort srl", una con sede a Cagliari e l'altra con sede a Tempio Pausania. All'hotel furono posti i sigilli dagli agenti della polizia locale e si cominciò ad indagare e mettere sotto la lente d'ingrandimento tutte le attività dell'imprenditore. Oggi arriva la notizia che non lascia troppo sorpresi: le due società gestite da Merello e da sua sorella minore Claudia, hanno accumulato debiti per quasi cinque milioni di euro, gestendo una serie di hotel e ristoranti a Olbia, San Teodoro, Dorgali, Teulada, Arbatax, Carloforte, Porto Cervo e Bosa, oltre che attività di ristorazione a Cagliari. 


I due sono accusati di truffa, bancarotta fraudolenta e violazione delle norme sui fallimenti. Il giro d'affari dei fratelli ammonterebbe, secondo quanto riferiscono le Fiamme Gialle di Nuoro che stanno indagando sul caso, ad almeno venti milioni di euro a stagione. Cifre da capogiro che nascondono la situazione di lavoratori i cui contributi non sono mai stati versati e migliaia di turisti truffati. Sui conti delle società dei fratelli Merello si è potuto procedere al sequestro di soli sessanta mila euro, una cifra di gran lunga inferiore al cumulo di debiti che i due hanno contratto negli anni di mala gestione. Sono infatti due i milioni di euro di stipendi arretrati ai 160 dipendenti, oltre 2,3 milioni i debiti nei confronti dei fornitori e 700 mila euro i mancati versamenti contributivi all'Inps. Dove siano finiti i proventi della lucrosa attività dei Merello è ancora da accertare, fatto sta che Giovanni Battista, non appena ha intuito che le cose sull'isola si stavano mettendo male, ha fatto i bagagli ed è scappato dall'Italia, certo che i suoi creditori non potranno neanche rivalersi sui beni patrimoniali. Le srl dei fratelli si limitavano infatti a prendere in affitto le strutture alberghiere e i ristoranti e, nella maggior parte dei casi, non pagavano neanche la locazione. 

 

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