OLBIA. Mancano poche ore allo scoccare della mezzanotte e in molti hanno già messo le bottiglie di spumante in frigo, pronte per essere stappate e per brindare ad un nuovo anno che in tanti si augurano migliore di quello appena trascorso. Soprattutto in Gallura, dove i segni lasciati dalla furia del passaggio del ciclone Cleopatra poco più di un mese fa sono ancora evidenti e hanno lasciato una città sottotono, in cui si lavora incessantemente per tornare alla normalità. Ad ogni modo, almeno per questa sera, si tenterà di non pensare alle cose negative e anche chi a Olbia ancora non ha potuto fare rientro nella propria abitazione perché inagibile, brinderà e saluterà il 2014.
La Coldiretti ha stimato che ben l'86 per cento degli italiani non ha rinunciato allo spumante per la sera di Capodanno e in tutto saranno oltre ottanta milioni le bottiglie del nettare frizzante che verranno stappate, la maggior parte delle quali rigorosamente Made in Italy. Nella penisola, secondo la Coldiretti, sono state prodotte nel 2013 circa 440 milioni bottiglie di spumante delle quali circa l'80 per cento con il metodo Charmat e il resto con il metodo classico Champenois che differisce perché la fermentazione non avviene in autoclave, ma in bottiglia e comporta una lavorazione che può durare fino a tre anni, con un prezzo finale più elevato.
All'esterno la vendita e la richiesta di bollicine italiane hanno fatto registrare un aumento del 16 per cento delle esportazioni. A segnare i maggiori incrementi degli acquisti di spumante sono la Cina dove le esportazioni sono addirittura raddoppiate, con un più 101 per cento. Complessivamente gli italiani spenderanno in media 66 euro per il cenone di Capodanno che quasi sette italiani su dieci, il 68 per cento consumeranno a casa, divisi tra chi preferisce organizzare nella propria abitazione e chi è stato invitato da amici o parenti.