OLBIA. Lo si sente dire in continuazione, ma è proprio il caso di ribadirlo: la Rete e i social network possono essere strumenti molti utili, ma al tempo stesso, possono nascondere insidie e raggiri che tardano ad essere scoperti. E' facile, per chi è mal intenzionato, celarsi dietro uno o più profili fake e intraprendere iniziative disdicevoli che a volte si limitano ad essere semplicemente contro il buon gusto, altre volte però possono finire con il diventare truffe a tutti gli effetti. E' quello che tempo fa, proprio in concomitanza con l'alluvione che ha colpito e messo in ginocchio Olbia, si è verificato in città. In quei giorni la redazione di Olbianotizie aveva ricevuto diverse segnalazioni di cittadini che dicevano di essere stati presi in giro da un loro concittadino al quale avevo consegnato aiuti di vario tipo per gli alluvionati; aiuti che, stando a quanto ci riferivano, venivano rivenduti o addirittura buttati via. A seguito di queste segnalazioni era arrivata la notizia ufficiale di un fermo da parte dei carabinieri della stazione di Olbia. Ad un mese da quegli avvenimenti abbiamo parlato con chi sostiene di essere vittima di una truffa che, più che altro, risulta essere ai danni dei cittadini alluvionati. Questi cittadini si sono riuniti in un gruppo con lo scopo di mettere in guardia le persone su possibili truffe e raggiri.
"Noi sappiamo delle sue truffe da prima dell'alluvione, ma quello che ha fatto durante quelle giornate è veramente schifoso", ci dicono i testimoni e le vittime. "Attraverso un gruppo creato su Facebook, questo ragazzo nel tempo è riuscito, grazie anche a dei profili falsi, ad attirare l'attenzione su di sé e sulle sue attività pseudo benefiche in favore delle famiglie povere di Olbia. Peccato che lui non consegnava tutto quello che gli veniva donato, ma in molti casi lo rivendeva sempre attraverso la rete. E' così che ce ne siamo accorti; ci siamo resi conto che molte delle cose che gli venivano donate lui le rivendeva". Il racconto fatto dai testimoni ha dell'inverosimile e a tratti sembra quasi che non possa essere vero.
Ma la conferma di tutto ciò arriva proprio dai carabinieri che stanno tutt'oggi indagando sull'accaduto ed in particolare su di un episodio: a due giorni dall'alluvione, un camion carico di aiuti e di volontari provenienti da La Maddalena è stato dirottato dal giovane nella sua abitazione. Sempre attraverso il gruppo Facebook l'uomo era riuscito a farsi consegnare il materiale convincendo i volontari che avrebbe provveduto a distribuire personalmente tutto casa per casa. Ma non è mai avvenuto e molto di quel materiale è stato visto nei terrazzi della sua abitazione. Sono tantissime le persone che si sono rivolte alle forze dell'ordine per segnalare questo ragazzo e la sua attività e ancora oggi si cerca di capire quanti siano stati gli onesti cittadini che si sono affidati a lui e sono stati presi in giro.