ALLUVIONE OLBIA

Olbia, sequestro canali "tombati" Sotto lente Procura il Rio Gadduresu

(foto: foto di Davide Mosca)
mercoledì 11 dicembre 2013
La procura della Repubblica di Tempio Pausania che indaga sul disastro causato dall'alluvione del 18 novembre scorso in Gallura, ha disposto il sequestro di tutti i canali di Olbia che sono stati "tombati".


OLBIA. Era nell'aria e in molti se l'aspettavano da un momento all'altro: la procura della Repubblica di Tempio Pausania che indaga sul disastro causato dall'alluvione del 18 novembre scorso in Gallura, ha disposto il sequestro di tutti i canali di Olbia che sono stati "tombati". A finire nella lente d'ingrandimento del pubblico ministero Riccardo Rossi il Rio Gadduresu che a metà del 2000 venne coperto da una strada senza che prima venisse abbattuto il ponte originario composto da tre arcate, rimasto sotto la copertura e individuato da una ricognizione dei Vigili del Fuoco pochi giorni fa. E' proprio sotto questo ponte che gli uomini dei Vigili del Fuoco hanno trovato e poi faticosamente estratto un macerie, detriti e addirittura una barca finita nel Rio "tombato" che avrebbe portato al formarsi di una sorta di tappo che avrebbe impedito il regolare deflusso delle acque. 


La procura di Tempio è impegnata nella fase preliminare dell'inchiesta e allo stato attuale non ci sono iscritti nel registro degli indagati. Il provvedimento adottato quest'oggi dalla procura è ritenuto necessario dal pm Rossi per stabilire un eventuale nesso tra le opere realizzate e l'esondazione dei corsi d'acqua che ha causato nove morti in città, tra cui due bambini. Insieme al disastro colposo e al concorso in omicidio plurimo colposo, figura anche il dolo eventuale tra le ipotesi di reato configurate dal magistrato inquirente. 

 

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