NUCHIS. Le mura altissime di cemento grigio, gli uomini in divisa, i controlli e sei dentro. Le porte di ferro si chiudono una dopo l'altra dietro di te, le finestre sono sbarrate da grate che lasciano filtrare poca luce. Passo dopo passo in quei lunghi corridoi si prova la sensazione terribile di chi entra in carcere per scontare una pena. Il carcere di Nuchis è una struttura moderna e qui grazie, all'impegno della direttrice, Carla Ciavarella, con appuntamenti fissi si cerca di far dialogare il mondo esterno con quello carcerario. E' la volta del grande cantante e musicista sardo, Piero Marras, insieme al fisarmonicista Manuel Rossi Cabizza e al batterista Paolo Zuddas. Il concerto si svolge nella cappella dell'edificio, alla presenza di più di cinquanta detenuti, autorità e sindaci del territorio ed è stato possibile grazie all'interessamento della dottoressa e criminologa Rosa Monti che ha fatto da tramite con gli artisti.
La musica dai ritmi folk fa da splendida cornice alle parole, per lo più in lingua sarda, del maestro Marras. Canzone dopo canzone, le emozioni sono forti e arrivano dritte al cuore anche, se i detenuti quasi tutti provenienti dal continente, capiscono poco di questa lingua sconosciuta. Eppure quando musica e parole si sciolgono e si fondono in questo ambiente, tutto diventa più chiaro e regala agli ospiti della struttura carceraria un momento di felicità e di libertà "spirituale". "Sono molto emozionato, ha dichiarato Vincenzo, uno dei detenuti, al termine dell'esibizione. Qui oggi è successa una cosa bellissima, le canzoni mi sono piaciute moltissimo e guardando le persone intorno a me mi sono reso conto che alcuni di loro piangevano dall'emozione". "Grazie a nome di tutti i detenuti, ha dichiarato poi Francesco, per averci portato una folata di lbertà".
Il direttore della struttura di Nuchis, Ciavarella, è intervenuta per esprimere il suo ringraziamento: "Un grande regalo la musica e le parole di Piero Marras. Ci ha fatto vibrare e riscaldare i cuori. Grazie, poi, alla dottoressa Monti. È stata lei a convincere il maestro a venire qui. Marras, questa sera, ci ha spiegato un po' di cose della Sardegna ed è il caso che torni a raccontarcele facendoci vibrare ancora come ha fatto stasera". Il cantante non era mai stato a Nuchis anche se si è esibito in molte altre strutture carcerarie. L'artista ha però colto l'occasione per presentare, qui, il suo nuovo lavoro, Ali di Stracci, scritto a quattro mani con lo scrittore Salvatore Niffoi raccontando di Quirra e della sofferenza di un'isola in affanno: "E' per me un onore -ha dichiarato Marras- essere qui stasera. L'impatto è stato forte e anche le emozioni. Grazie per questa opportunità di confronto". La serata di ieri si è conclusa tra gli applausi e ha assunto un significato ancora più importante nella giornata mondiale dei diritti dell'uomo.