OLBIA. "Questa città non è più la stessa. Olbia è stata violentata, è cresciuta in maniera disordinata. Tante cose ignoravamo della città e dopo l'alluvione che ci ha colpito abbiamo scoperto la sua vulnerabilità, ma anche il suo grande altruismo e la sua volontà di rimettersi in piedi nonostante l'evento di proporzioni gigantesche da cui è stata colpita". Le parole del sindaco di Olbia Gianni Giovannelli hanno riempito l'aula delle adunanze della provincia Olbia-Tempio che ieri pomeriggio ha ospitato il primo consiglio comunale a due settimane dall'alluvione che ha sconvolto la città. Davanti ai consiglieri comunali ed un folto gruppo di semplici cittadini olbiesi giunti per seguire l'evolversi del consiglio, il sindaco ha voluto spiegare, minuto dopo minuti, cosa effettivamente sia accaduto il pomeriggio del 17 novembre scorso, quando sulla città ha iniziato ad abbattersi una violenta e incessante pioggia che ha provocato nove vittime e danni per circa 250 milioni di euro.
"Non sono stati giorni e settimane facili - ha affermato Giovannelli- e voglio rispondere a chi mi accusa di non essere andato a spalare fango, ma ininterrottamente sono rimasto alla guida della città, ero nella cabina di regia e di comando, non ho fatto come Schettino, non ho abbandonato la nave, sono rimasto a guidare il tutto assieme agli altri del Centro Operativo Comunale che continua tutt'oggi a lavorare e coordinare i volontari". E poi ecco la descrizione delle ore concitate dell'alluvione: "Già dal 16 novembre su Olbia c'era maltempo e nella zona di Donigheddu la Protezione Civile stava lavorando per degli allagamenti. L'allerta meteo di criticità elevata emanata dalla Direzione Generale della Protezione Civile il 17 novembre era riferita ad aree geografiche e non nello specifico alla città di Olbia, ma era estesa alla Gallura. Il comune di Olbia non ha mai ricevuto il comunicato stampa diffuso dalla Protezione Civile riguardante l'allerta meteo. Il Comune aveva già le squadre in campo allertate. Il 17 novembre riceviamo un messaggino sul cellulare a cui è seguito un fax".
"L'indomani mattina, - ha proseguito Giovannelli - il 18 novembre alle ore 9 ho riunito la Giunta perché avevo intenzione di adottare un riconoscimento di stato di calamità naturale tramite un'ordinanza sindacale. In quel momento la situazione in città era attenuata, nella mattinata il tempo era addirittura migliorato; a Pittulongu non c'era più criticità. Alle ore 17 del 18 novembre sono arrivate le squadre aggiuntive dei Vigili del fuoco dopo che ho contattato il prefetto di Sassari per avvisarlo di quanto stava accadendo a Olbia. Ho ricevuto un fax dalla provincia nel quale mi si comunica che l'ente foreste sarebbe arrivato il giorno dopo ossia il 19 novembre. In campo in quel momento c'era già protezione civile, vigili del fuoco e polizia locale, attivammo anche la capitaneria di porto", ha concluso il sindaco Gianni Giovannelli. Il consiglio comunale è andato avanti fino ad oltre la mezza notte per giungere alla conclusione che in un momento drammatico e difficile come quello che sta vivendo la città, non servono le polemiche sterili e gli attacchi personali, serve lavorare tutti uniti per rimettere in piedi la città.