OLBIA. I nomi delle vittime, scanditi piano; il silenzio rotto solo dai singhiozzi dei famigliari e degli amici; il calore della folla che scalda un pomeriggio uggioso. Olbia ha salutato le sue vittime: la piccola Morgana Giagoni, uccisa dall'acqua assieme alla madre Patrizia Corona; Enrico Mazzoccu di 3 anni, morto annegato mentre il padre Francesco cercava di portarlo in salvo; Anna Ragnedda di 73 anni, annegata nella sua casa in via Lazio; i coniugi Bruno Fiore e Sebastiana Brundu e la consuocera di Fiore, Maria Loriga, morti in un fuoristrada precipitato in una voragine apertasi sulla strada provinciale Olbia-Tempio Pausania; e Maria Massa 88 anni, morta annegata nella sua abitazione in via Romania. Le sei bare hanno sfilato lente davanti alla gente che si è radunata al Geopalace per assistere ai funerali celebrati dal vescovo monsignor Sanguinetti e ai quali hanno preso parte i sindaci della Gallura e il ministro per l'Integrazione Kyenge, arrivata direttamente da Arzachena. "La loro è stata una morte ingiusta e immeritata", ha detto durante l'omelia il vescovo Sanguinetti che ha proseguito:" La piogge ha distrutto le case, i beni materiali, ma si è portata via anche la speranza del futuro. Ecco perché c'è bisogno di aiuto reciproco. Il monito che la natura ci ha dato è stato chiaro e in questi casi la mano dell'uomo c'entra sempre". E le mani degli uomini sono anche quelle che da giorni spalano il fango e l'acqua che ha spazzato via sei vite.