TEMPIO PAUSANIA. Un giro di fatture false intestate a persone decedute o a società ormai cessate e in alcuni casi addirittura mai esistite: attraverso questo meccanismo di frode fiscale cinque persone, tutte facenti parte dello stesso nucleo familiare, sono state indagate dagli uomini della Guardia di Finanza di Tempio Pausania. Le indagini sono iniziate alcuni mesi fa e sotto la lente d'ingrandimento delle Fiamme Gialle è finita una nota società operante nel settore della lavorazione del sughero con sede nella cittadina gallurese. Solo nei giorni scorsi i verificatori della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione al provvedimento cautelare emesso dall'autorità giudiziaria che ha disposto il sequestro "per equivalente" sino al concorso dell'importo di 1.161.493,00 euro, pari all'iva evasa dalla società oggetto della verifica fiscale.
Grazie alle recenti leggi in vigore che hanno esteso l'istituto del sequestro "per equivalente" anche ai reati fiscali al fine di favorire che le imposte evase possano essere effettivamente recuperate dall'Erario, sono stati sottoposti a sequestro conti correnti postali e bancari per complessivi 250 mila euro, otto unità abitative ubicate nel territorio della Gallura per un valore pari a 730 mila euro, tre terreni valutati in 30 mila euro, due unità commerciali stimate complessivamente in 154 mila euro. Dall'indagine è emersa la figura di M.R. di 65 anni, presumibilmente il capo famiglia che, resosi conto di essere oggetto di un'indagine, ha cercato di occultare il patrimonio illecitamente accumulato cedendolo in donazione ai figli, attraverso la creazione di due distinti fondi patrimoniali. Nonostante il notevole patrimonio accumulato dalla famiglia, il marito della artefice dell'evasione fiscale, percepiva addirittura un assegno sociale di 250 euro mensili.