Rolex e nozze con denaro pubblico Arrestati i consiglieri Sanjust e Diana

(foto: foto di Alessandro Garau)
mercoledì 6 novembre 2013
Il presidente della commissione cultura del Pdl e il capogruppo di "Sardegna è già domani" sono indagati dalla procura del capoluogo per peculato nell'ambito dell'inchiesta "bis" sulle spese dei fondi dei gruppi del consiglio regionale della Sardegna.

di Francesco Bellu

CAGLIARI. I due consiglieri regionaliCarlo Sanjust e Mario Diana sono stati arrestati stamattina a Cagliari. Il presidente della Commissione cultura del Pdl e il capogruppo di "Sardegna è già domani" sono indagati dalla procura del capoluogo per peculato nell'ambito della inchiesta "bis" sulle spese dei fondi dei gruppi del Consiglio regionale della Sardegna. Gli arresti sono stati eseguiti dalle sezioni di polizia giudiziaria dei carabinieri e della guardia di finanza. Diana è stato portato nel carcere di Massama a Oristano, Sanjust in quello di Buoncammino a Cagliari. I provvedimenti cautelari, firmati dal gip Giampaolo Casula, sono stati emessi perché c'è il rischio di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato di peculato. Per il gip i due avrebbero agito con "spregiudicatezza e impudenza coinvolgendo anche soggetti estranei per nascondere le appropriazioni illecite". La notizia degli arresti è stata presa tra incredulità e tensione in Consiglio Regionale dove è saltata la seduta mattutina che doveva essere dedicata alla legge sulla zona franca, mentre i consiglieri che ancora sono nel palazzo non vogliono commentare.

A Diana vengono contestati 200 mila euro in rolex, penne d'oro e libri antichi. Le somme - secondo l'inchiesta condotta dal pm Marco Cocco, sarebbero state spese dal 2009 in poi durante l'arco dell'attuale legislatura. A fine settembre la casa e lo studio oristanese del capogruppo di "Sardegna è già domani" erano stati perquisiti dai carabinieri e guardia di finanza che avevano portato via faldoni di documenti tra fatture e pezze giustificative. Santjust, invece, è accusato di aver speso 23 mila euro di fondi pubblici per le spese del suo matrimonio e altri 27 mila per organizzare corsi di formazione. Anche l'abitazione dell'esponente del Pd era stata a perquisita a Cagliari lo scorso 16 ottobre.

Assieme a Diana e Sanjust avevano ricevuto avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta bis sui fondi dei gruppi consiliari altri 32 consiglieri regionali, fra i quali ex componenti, nella scorsa legislatura, dei gruppi Ds, Margherita e Progetto Sardegna. Fra gli indagati figura anche l'europarlamentareFrancesca Barracciu (Pd), candidata alla presidenza della Regione Sardegna, e gli attuali deputati del Pd Marco Meloni (eletto in Liguria) e Francesco Sanna (eletto in Sardegna). Gli interrogatori dei tre esponenti del Pd, convocati in procura a fine ottobre, sono stati però differiti su richiesta dei rispettivi legali.

Per quanto riguarda invece la prima inchiesta per peculato sono finiti a giudizio 20 consiglieri regionali della passata legislatura, fra i quali l'ex capogruppo dell'Idv Adriano Salis, che ha scelto il rito abbreviato e per il quale l'accusa ha chiesto una condanna a tre anni (la sentenza è prevista il 20 novembre), e l'ex senatore del Pdl Silvestro Ladu (a cui sono state contestate spese improprie per 250mila euro quand'era capogruppo in Consiglio regionale della formazione "Fortza Paris").

In manette è finito anche un imprenditore cagliaritano, Riccardo Cogoni. Il suo arresto è collegato alle indagini sul matrimonio di Carlo Sanjust. Secondo le ipotesi degli ivestigatori, Cogini pare abbia prodotto fatture false per operazioni inestistenti  attraverso due società di cui l'imprenditore è legale rappresentante: la Riko Service srl e la Simbula turismo srl. La falsa documentazione contabile - secondo l'accusa - avrebbe consentito l'appropriazione illecita di un totale di 101.898,44 euro di fondi pubblici, contestata ad alcuni degli onorevoli indagati per peculato. In particolare, la Riko Service srl avrebbe emesso fatture per coprire 36.688,44 euro. La Simbula turismo srl, invece, avrebbe giustificato spese per 65.210 euro.

In contemporanea è stata eseguita una perquisizione nello studio di Onorino Petrini, dentista, che sedeva in Consiglio tra le file del Pdl nella precedente legislatura. L'uomo risulta ora indagato in quanto avrebbe acquistato 25 oggetti d'argento con i fondi destinati all'attività istituzionale dei gruppi del Consiglio regionale. Secondo quanto ricostruito dal pm, nel 2009 Petrini avrebbe comperato 23 ciotole, una zuccheriera e un vassoio d'argento - spendendo quasi 6 mila euro - che si era poi fatto consegnare nel suo studio odontotecnico.


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