Olbia, lavoratori precari Cipnes: "Chiediamo di essere ascoltati"

(foto: Olbianotizie.it)
mercoledì 6 novembre 2013
I lavoratori precari del Cipnes sono scesi di nuovo in piazza, questa volta davanti al palazzo della Provincia Olbia-Tempio, per chiedere che venga applicato il contratto collettivo di lavoro.


OLBIA. "I rappresentanti del Cipnes non ci hanno neanche ricevuto, né loro né il sindaco di Olbia, nonostante siamo stati sotto il palazzo del Comune a protestare". Sono parole amare e piene di delusione quelle che questa mattina un gruppo di dipendenti del Consorzio Industriale del nord est Sardegna hanno pronunciato durante il sit-in di protesta davanti alla sede della Provincia Olbia-Tempio. La manifestazione è l'ennesima nell'arco di pochi giorni, organizzata con la Cgil Funzione Pubblica per denunciare una situazione insostenibile per i lavoratori. Dal 25 ottobre scorso, giorno in cui sono scesi in piazza davanti al comune di Olbia, non è cambiata di una virgola e quello che continuano a chiedere a gran voce è la stabilizzazione dei lavoratori che attualmente risultano assunti con un contratto part-time ciclico verticale, ma soprattutto il rispetto dell'articolo 18 del contratto collettivo nazionale


La situazione di questi dipendenti del Cipnes incaricati della raccolta differenziata dei rifiuti è complessa, perché figurano all'interno dell'organico del Consorzio, avendo un contratto a tempo indeterminato, ma lavorano dai quattro ai sette mesi l'anno. Per i restanti mesi non percepiscono uno stipendio, non hanno diritto a nessun ammortizzatore sociale e non si vedono versati i contributi. "Quello che come sindacato chiediamo è che il Consorzio dialoghi con noi per trovare una soluzione. Invece, da poco siamo venuti a conoscenza del fatto che il Cipnes ha assunto altri dipendenti, cosa che non avrebbe potuto fare, perché il contratto parla chiaro e dice che prima bisogna stabilizzare coloro che fanno già parte dell'organico", ci spiega Luisella Maccioni, segretaria territoriale della Cgil Funzione Pubblica. Adesso i dipendenti aspettano solo che chi di dovere si faccia avanti e chiarisca questa situazione. 

 

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