Olbia,190 E al mese e orario dimezzato Addette alle pulizie uffici protestano

(foto: OlbiaNotizie.it)
martedì 1 ottobre 2013
Si sono presentate alla seduta del consiglio comunale di ieri sera. Sono le 19 donne che si sono viste ridurre l'orario di lavoro come addette alle pulizie degli uffici pubblici di Olbia.


OLBIA. Quando si trattano certi argomenti, riesce difficile non prendersi a cuore ogni storia, ogni situazione, ogni caso umano. Gli eventi che da qualche settimana stanno travolgendo e sconvolgendo la vita di diciannove donne, sono approdati nella seduta del consiglio comunale olbiese di ieri. Da oggi, la sopravvivenza di 19 persone è legata a un'ora e trenta di lavoro giornaliero come addette alle pulizie degli uffici pubblici della città. Un'ora e trenta per pulire uffici, sale riunioni, bagni e quant'altro. Un'ora e trenta minuti al giorno di lavoro che dovrebbero consentire a queste donne di mandare avanti una famiglia, nella maggior parte dei casi con figli a carico. Alcune di loro si sono presentate nell'aula consiliare ieri sera. Lo sguardo speranzoso, l'attesa chiaramente visibile nei loro volti e l'ansia per un futuro che è legato ad un appalto comunale. Ma la risposta che tanto attendevano e  speravano non è arrivata. Il sindaco ha addotto motivazioni legate ai tagli dei fondi e della spesa, per dire, tra le righe che ormai la scelta sulla riduzione delle ore è stata presa e "ci dispiace tanto, ma non dipende da noi, i cattivi sono gli altri".  


"Non so come farò a far campare mia figlia. Con 190 euro al mese non ci pago neanche l'affitto, figuriamoci darle da mangiare e mandarla a scuola. Non mi aspettavo una soluzione così su due piedi, ma speravo che ci parlasse di cose concrete e non di spending review. Noi siamo gente umile e ignorante, non sappiamo neanche cosa significa, ma sappiamo bene che da oggi lavoreremo solo un'ora e mezza". Lo sfogo arriva da una delle 19 donne che si sono viste tagliare le ore di lavoro. Questa donna, con la sua dignità e la sua voglia di lavorare, ci parla mentre, con indosso il camice e in mano scopa e staccio, inizia la sua ora di lavoro all'interno degli uffici della sede della polizia locale. Non si ferma neanche un attimo, parla come se fosse un fiume in piena e a ruota la segue un'altra collega. "Dovrebbero vergognarsi, il sindaco dovrebbe vergognarsi, perché da oggi tante famiglie della sua Olbia non sapranno come tirare avanti. Non chiediamo assistenzialismo, chiediamo un lavoro". 


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