Commissario Provincia Olbia-Tempio Pirari incontra rappresentanti Uil Fpl

(foto: OlbiaNotizie)
mercoledì 18 settembre 2013
Il Vice Segretario Provinciale dell'Unione Italiana Lavoratori Federazione Poteri Locali Gallura, Francesco Testoni, insieme con i proprio rappresentanti aziendali, hanno incontrato il commissario straordinario della Provincia Olbia-Tempio.


OLBIA. Il Vice Segretario Provinciale dell'Unione Italiana Lavoratori Federazione Poteri Locali Gallura, Francesco Testoni, insieme con i proprio rappresentanti aziendali, hanno incontrato il commissario straordinario della Provincia Olbia-Tempio, Francesco Pirari. Durante l'incontro svoltosi ieri mattina nella sede di via Nanni, il commissario ha dimostrato interesse per quanto esposto dai rappresentati sindacali e aziendali e ha dato la propria disponibilità a trovare una soluzione che possa in qualche modo soddisfare tutti. L'Unione Italiana Lavoratori Federazione Poteri Locali Gallura ha poi presentato un documento contenente una serie di richieste al fine di poter ottimizzare il trapasso dell'Ente Provincia. In particolare ciò che si chiede è "la riapertura del tavolo di concertazione interrotto poco prima della decadenza degli Organi Amministrativi dell'Ente Provincia eletti nel 2010. Tale riapertura - si legge nel documento che riportiamo per intero - deve essere rivolta all'approvazione del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo (così come previsto dal Decreto Brunetta quale condizione al fine di procedere alle liquidazioni dei premi) al fine di poter procedere in maniera oggettiva e non a pioggia con la liquidazione dei "premi di produttività" che vengono dati con preoccupante ritardo e che, a causa della mancata approvazione del CCDI appunto, ne impediscono la liquidazione".

"Una celere approvazione di tale dispositivo, anche in vista della soppressione dell'Ente e della conseguente diaspora dei dipendenti verso altre realtà, eviterebbe il rischiano di far sparire nei meandri della riorganizzazione – tra rimpalli di competenze e burocrazia varia - le giuste e legittime remunerazioni; la revoca della deliberazione di Giunta Provinciale n° 195 del 27/11/2012 (prorogata con delibera di Giunta Provinciale n° 41 del 18/04/2013). Essa, allo stato attuale, pone un limite autorizzativo alle mobilità in uscita per il personale in misura pari, e non superiore, al 10% della Dotazione Organica vigente. In un momento di grande incertezza legislativa e organizzativa della Regione Sardegna appare incomprensibile e pleonastico impedire - mediante l'istituto della mobilità di cui all'art. 30 del Dlgs n° 165/2001 - il trasferimento presso un altro Ente del personale che lo richiede oltre il limite imposto, qualora un'altra Amministrazione abbia manifestato la disponibilità di prendersi carico del dipendente. Ai fini di poter meglio comprendere il senso umano della richiesta appare opportuno ricordare che quasi 9 anni fa l'apertura dell'Ente Provincia ha creato innumerevoli aspettative alle persone che hanno scelto, anche mediante l'istituto della mobilità, di venire a lavorare alla Provincia di Olbia - Tempio. Alcuni di questi hanno fatto scelte di vita stabilendosi vicino al luogo di lavoro, rimettendosi in gioco professionalmente, mettendo su famiglia e affrontando anche sacrifici finanziari per l'acquisto della casa". 

"Dargli la possibilità di scegliere, anche tra le poche possibilità offerte, sarebbe quanto meno auspicabile: alleggerirebbe il numero dei dipendenti da sistemare, evitando i trasferimenti e delle loro ricadute sociali. Dalle sue parole, dalle quali abbiamo compreso il suo rispetto e la centralità del dipendente come cuore pulsante dell'Ente, ci aspettiamo l'interesse e l'attenzione che lei ha dimostrato nell'incontro ma che invece non abbiamo riscontrato da chi l'ha preceduta. Inoltre, si è venuti a conoscenza, così come per sommi capi le abbiamo esternato, di un clima di malessere generalizzato tra dipendenti, indipendentemente dal ruolo che essi rivestono all'interno dell'Amministrazione. Ciò, dovuto al clima di incertezza sul "che fine si fa", è sfociato in autentiche aggressioni verbali e psicologiche tra i dipendenti da ricondursi, senza possibilità alcuna di interpretazione, in condotte antisindacali. Solo due esposti presso l'Autorità Giudiziaria ex art. 28 della L. 300 del 1970 – Statuto del Lavoratore – evidenziano solo la punta di un iceberg di un malessere pronto a emergere".

"Inoltre, dai nostri delegati RSU viene riferito che nonostante siano state fatte richieste formali di documentazione (quali copie dei verbali di Delegazione Trattante o delle riunioni del CUG - Comitato Unico di Garanzia che ha sostituito i vecchi Comitati Paritetici per il Mobbing e per le Pari Opportunità) tale documentazione non sia stata ancora consegnata. Il "Diritto Amministrativo" e la L. 241/1990, da Lei più volte citato, dovrebbe impedire questo ma i malumori teste citati hanno impedito un corretto svolgimento delle relazioni sindacali. Confidaimo in un suo tempestivo quanto efficace intervento, onde evitare che la scrivente O. S. addica alle vie legali per la violazione dell'art. 7 della L. 241/1990". 

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