OLBIA. Prenderanno il via domani, sabato 24 agosto, a partire dalle ore 18.30, i festeggiamenti in onore di Santa Elisabetta d'Ungheria, nella chiesetta campestre della frazione di Olbia Putzolu. Da tanti anni, ormai, un comitato composto dagli abitanti della popolosa frazione olbiese, organizza una due giorni di preghiera e divertimento, per commemorare la santa per la quale, nel lontano 1929, venne edificata questa cappella di appena 50 metri quadri. A farla erigere fu Papa Pio XI che, grazie ad una donazione americana, diede disposizione di costruire delle chiese nelle periferie abitate di tante cittadine, tra cui anche Olbia. La proprietaria del terreno sul quale è stata edificata la cappella si chiamava Elisabetta ed è per questo motivo che la chiesa fu dedicata alla santa d'Ungheria. Originariamente sarebbe dovuta arrivare la statua di santa Elisabetta madre di Giovanni Battista, ma per errore giunse a Olbia la statua di Elisabetta d'Ungheria, santa patrona del terz'ordine dei francescani e anche patrona dei panettieri, fu colei che, già da giovanissima, dedicò la sua vita ad aiutare e dare da mangiare ai poveri.
Domani, alle ore 18.30, si svolgerà il raduno delle bandiere, a seguire il solenne vespro. A partire dalle ore 20.30, nella piazzetta nella chiesa, ci sarà la serata di canto sardo a chitarra con la partecipazione dei Cantadores Salvorangelo Salis, Franco Denanni, alla chitarra Alessandro Carta e alla fisarmonica Claudio Dessena. Inoltre, Bachisio Altamira presenterà il suo ultimo cd "Sardo sono". Il ricavato della vendita del cd verrà devoluto in beneficenza. La giornata di festeggiamenti di domenica 25 agosto si aprirà con la santa messa, presieduta dal parroco Don Theron Oscar Casula, alle ore 10.30 e animata dal Coro Olbiafolk Ensamble. A seguire, la processione con la partecipazione della banda Musicale "F.Mibelli" di Olbia e del Gruppo Folk di Olbia. La serata sarà interamente dedicata al divertimento, con il liscio e le fisarmoniche di Mirko e Danilo Putzu. Da un paio d'anni la festa gode del patrocinio del Comune di Olbia e questo aiuta gli organizzatori perché, con la sola questua tra gli abitanti della frazione, non si riesce a raccogliere abbastanza fondi per finanziare i festeggiamenti.