OLBIA. L'estate è quasi giunta agli sgoccioli e con essa le vacanze degli studenti. I giovani universitari sono già chini sui libri alle prese con la preparazione degli esami per sessione di settembre, mentre per gli studenti più piccoli, c'è tempo per svagarsi fino al 16 settembre, quando a Olbia riapriranno le scuole. Per i giovani il ritorno sui banchi è visto come un incubo. Le famiglie devono invece fare i conti con le spese per l'acquisto dei libri e di tutto il materiale didattico che occorre. Il Codacons mette in guardia sull'arrivo dell'ennesima stangata per le famiglie italiane, in particolare per il caro libri. Secondo le prime rilevazioni dell'associazione, "mentre l'aumento del corredo scolastico si attesta al 3,5 per cento, la spesa media di una famiglia per l'acquisto dei libri sale del 5 per cento, oltre tre volte quanto previsto dai tetti del Ministero dell'Istruzione che, ritenendo di dover salvaguardare i diritti patrimoniali dell'autore e dell'editore invece degli stipendi dei dipendenti statali che non sono più indicizzati da oltre 3 anni, ha incrementato i prezzi di copertina in misura pari al tasso di inflazione programmata, ossia dell'1,5 per cento".
Anche se l'aumento del 5 per cento stimato dal Codacons si riferisce non al prezzo di copertina del singolo libro ma all'aumento di spesa di una famiglia che comprende i libri obbligatori, quelli consigliati, "che dovrebbero essere senza vincolo di acquisto ma che poi facoltativi non lo sono affatto e i vocabolari", si tratta comunque di una "variazione superiore a tre volte quella prevista dal Ministero". Per il Codacons, "il vero problema è il rischio stangata atteso a partire dal primo settembre" dato che "con la legge 221/2012 hanno eliminato l'unica cosa positiva di questi ultimi anni, ossia l'articolo 5 del decreto-legge n. 137/2008 convertito dalla Legge n. 169/2008 che obbligava le scuole ad adottare solo libri per i quali gli editori si erano impegnati a mantenere invariato il contenuto per un quinquennio".
Anche "il tira e molla del Ministero sul digitale rischia di avere effetti nefasti sulle tasche delle famiglie italiane". Lo scorso anno, ricorda l'associazione, "era entrato in vigore il divieto di utilizzare testi esclusivamente a stampa determinando una stangata aggiuntiva per le famiglie di 80 euro per l'acquisto dei libri, sia perché quelli multimediali avevano mandato in soffitta i testi usati, le vecchie edizioni, il passaggio dei libri dal figlio maggiore al minore, sia perché non tutte le case editrici si erano adattate alle nuove regole, costringendo gli insegnanti a cambiare libri, vanificando in tal modo il blocco". Il Ministero, invece, " ha tolto per quest'anno l'obbligo del digitale o del formato misto, ormai in vigore e reintroducendolo per l'anno scolastico 2014/2015, un vero pasticcio che rischia di determinare stangate multiple invece di una sola, ormai superata".