Bimba olbiese ingerisce 20 centesimi Da Olbia a Cagliari per essere operata

(foto: OlbiaNotizie)
lunedì 29 luglio 2013
Odissea per una bimba olbiese di quattro anni che ha ingerito inavvertitamente una monetina da venti centesimi. La bimba per essere operata ha dovuto girare ben tre ospedali da Nord a Sud dell'isola, fino ad arrivare in elicottero al Santissima Trinità di Cagliari dove i medici le hanno salvato la vita.


OLBIA. Una monetina ingerita per sbaglio poteva costare la vita a una bambina di quattro anni di Olbia. Dopo aver girato due ospedali, da nord a sud dell'isola, la piccola è stata trasportata all'ospedale Santissima Trinità di Cagliari ed è stata operata. Ora le sue condizioni sono buone. 

La bimba, una volta arrivata all'ospedale Giovanni Paolo II, della città gallurese, è stata trasferita d'urgenza prima a Nuoro, dove è stata portata con un'ambulanza e poi a Cagliari in elicottero al Santissima Trinità. Qui i medici l'hanno operata d'urgenza e le hanno estratto dall'esofago una moneta da venti centesimi ingoiata inavvertitamente. Un'odissea che ha dell'inspiegabile. Rifiutata da ben tre ospedali del centro nord Sardegna: prima a Olbia, poi a Sassari (in seguito a una telefonata del centro ospedaliero gallurese) e infine anche Nuoro non ha potuto accogliere la piccola paziente. Forse perché nessuna delle strutture era in grado di eseguire un'operazione che però, a detta degli specialisti, è abbastanza semplice o magari perché non si disponeva delle attrezzature necessarie per operare. 


I genitori, olbiese lui, originaria della Polonia lei, si sono presi un bello spavento, soprattutto vedendo le precarie condizioni della figlia, i "no" degli ospedali e le ore che passavano interminabili senza un intervento immediato. L'operazione, secondo i medici del Santissima Trinità di Cagliari che sono poi intervenuti, non è stata particolarmente complicata. E' stata necessaria l'anestesia generale e attraverso l'intervento in endescopia è stato possibile estrarre la monetina. La bambina ora sta bene e dopo due giorni ha potuto far rientro a casa con i suoi genitori che ancora non hanno smaltito il grande spavento. Rimangono le polemiche sui motivi del rifiuto ad intervenire di ben tre ospedali e un viaggio da nord a sud dell'isola che poteva costare caro alla piccola in condizioni estremamente complicate.


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