OLBIA. Una sorta di duello, cominciato in punta di fioretto con la richiesta di pacificazione da parte di Piero Usai segretario provinciale del Pd e finito a sciabolate con la ritirata del presidente del coordinamento provinciale Antonello Addis e dello stesso segretario. Toni accesi, parole grosse, scambio di accuse pesanti, momenti di tensione hanno animato ieri sera, al circolo cittadino del Pd, la riunione della direzione provinciale alla presenza di tutti i segretari dei circoli della provincia. Prima o poi, del resto, la resa dei conti andava affrontata. Da troppo tempo, infatti, il batti e ribatti sugli organi di stampa tra le due anime del Pd era andato avanti senza un vero e proprio chiarimento. Ad accendere la miccia sono stati alcuni passaggi del provinciale che proprio non sono andati giù alla componente del PD cittadino guidato dal segretario Angela Corda. A partire dall'intromissione nella questione della dichiarazione di legittimità del congresso cittadino di Olbia, dell'intervento, a detta di molti inopportuno, del presidente provinciale per stoppare la nomina di Ninni Chessa ad assessore comunale, fino ad arrivare alla nomina a coordinatore provinciale di Addis senza una vera e propria consultazione elettorale.
Piero Usai, segretario provinciale, aveva provato in apertura a chiedere un confronto sui temi caldi del partito: "Non abbiamo bisogno di una guerra interna al partito. Il mio appello è quello di trovare un punto di incontro. Le dimissioni di Gerolamo Balata, ci hanno portato a questa situazione di stallo e dobbiamo decidere se andare a congresso ora o traghettare il coordinamento fino alla primavera, lo decideremo insieme".
Ma l'intervento successivo dello stesso Gerolamo Balata ha acceso gli animi, annunciando da una parte le sue dimissioni dal coordinamento e dall'altra criticando accesamente le scelte operate da Addis e Usai: " A mio giudizio sono stati compiuti troppi errori. Mi preme, poi, dire che il congresso cittadino è stato votato all'unanimità e che è quindi legittimo. Il coordinamento deve essere terzo e non deve essere di parte. Oggi siete venuti qui con una decisione, quella della nomina di Addis, già assunta e questo non può che creare malumori. Sono veramente contrariato poi per l'interferenza del provinciale sulla richiesta di nomina ad assessore di Ninni Chessa. Per questi motivi ho deciso di rassegnare le dimissioni".
E' stata poi la volta di Perluigi Caria che con una lettera in mano ha dichiarato: "Questa non doveva essere consegnata al sindaco di Olbia che non fa parte del partito democratico. E' stato richiesto al primo cittadino di Olbia di non avallare la nomina di Ninni Chessa perché proposto dalla nuova segreteria cittadina viziata da una presunta illegittimità. Io credo che questo coordinamento non abbia più senso di esistere. Sui dubbi della presunta illegittimità del congresso cittadino c'è un organo preposto a decidere e questo non è il provinciale. E non è il provinciale che deve decidere sulla nomina del presidente".
La maggior parte dei presenti ha chiesto spiegazioni ad Addis che incalzato sulle varie questioni ha dichiarato di non poter esprimere le sue risposte considerato il clima e ha lasciato la platea insieme agli altri componenti del provinciale.
Gianpiero Scanu in chiusura ha richiesto una mozione d'ordine: "La propongo all'assemblea e richiedo che venga dato incarico al segretario Piero Usai di verificare gli umori delle varie componenti del partito per cercare di mettere in piedi un nuovo organismo oppure sarà necessario andare a congresso. Non avevo piena conoscenza della lettera firmata da Antonello Addis come coordinatore provinciale del nostro partito. Prendiamo atto che il coordinamento provinciale non esiste più e che sono venute meno tutte le condizioni che ne avevano dato le origini". Inevitabile è stato il parapiglia finale tra l'ormai ex consigliere provinciale Antonello Perinu e Antonio Obinu segretario del circolo di Oschiri. Antichi rancori e sintesi di un Pd che necessita di pace ma che probabilmente solo con un nuovo congresso potrà realizzarla. Nella confusione, negli attacchi, nelle guerra verbale è da sottolineare la calma e la pazienza dei giovani del partito, rimasti a guardare increduli e rammaricati per quello che stava accadendo. Il futuro è il loro, il passato con lo spettacolo di ieri sembra già messo alle spalle.