Bando regionale per emergenza lavoro Disponibili otto milioni di euro

(foto: OlbiaNotizie.it)
domenica 30 giugno 2013
Il progetto "Lav...ora" è una boccata d'ossigeno per il territorio e consentirà, secondo le previsioni, di dare una possibilità di occupazione lavorativa a trenta quaranta persone ad Olbia. L'importante è presentare il progetto nel più breve tempo possibile.

OLBIA. L'assessore comunale alle politiche sociali, Rino Piccinnu, in una conferenza stampa ha illustrato il bando pubblico Regionale "Lav...ora". In questo periodo di grande crisi ed emergenza lavorativa il progetto è una boccata d'ossigeno per tutte le persone in cerca di lavoro. L'iniziativa ha il principale scopo di inserimento e accompagnamento al lavoro di persone svantaggiate. Le risorse a disposizione sono quantificate in otto milioni di euro spalmati in tutto il territorio regionale. La paga mensile consiste in seicento euro per un minimo di dodici mesi e un massimo di ventiquattro al termine dei quali subentrano tutte le garanzie disoccupazionali previste dalla legge. Dovranno essere le associazioni, le cooperative o le imprese che abbiano necessità di forza lavoro a farne richiesta redigendo un piccolo progetto da presentare nel più breve tempo possibile. Non c'è infatti una scadenza, ma conta l'ordine di arrivo. Per tutte le informazioni ci si può recare all'Informacittà di Olbia situato al museo Archeologico aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 14.00 e dalle 15.30 alle 19.00 e il sabato mattina dalle 9.30 alle 14.00. Risponderà poi un operatore dedicato al numero di telefono 078920539 e si può prendere visione dei requisiti di accesso al bando sui siti www.informacittaolbia.it e www.sardegnasociale.it oltre che sulla pagina facebook informacittà Olbia. L'assessore Piccinnu ha tenuto a precisare l'importanza del progetto: " In questo periodo avere sette, otto mesi di lavoro è fondamentale. Un'azienda può mettersi d'accordo con un lavoratore, presentare un progetto di inclusione e presentarlo. Quello che conta è la tempestività. Abbiamo stimato che potrebbero arrivare trenta, quaranta domande che corrispondono a trenta quarante famiglie. Capite l'importanza del progetto".  

La dirigente comunale Giulia Spano ha poi descritto le categorie svantaggiate che rientrano nei requisiti di accesso Tra questi: le donne vittime di violenza, le persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale, le madri con figli minori in condizione di disagio, persone che in passato o al momento sono affette da dipendenze. Ma anche adulti o minori coinvolti in reati e sottoposti a provvedimenti limitativi parziali o totali della libertà e soggetti a rischio di povertà estreme. Presenti all'incontro diverse associazioni de cooperative del territorio. Piera Bisson dell'associazione Prospettiva Donna, si occupa di violenza sulle donne e gestisce insieme ad altri volontari il centro antiviolenza della Gallura: "Questa è un'ottima iniziativa. Noi del centro anti violenza abbiamo già usufruito in passato di contributi del genere, come quelli del progetto Legalità e abbiamo visto ridare dignità, speranza e autonomia a delle donne che molte volte non hanno mai avuto la possibilità di essere inserite nel mondo del lavoro. L'iter da seguire per la compilazione del progetto è un po' faticoso, ma ne vale la pena. Mi sento di incoraggiare tutte le altre associazioni e anche se noi direttamente non siamo datori di lavoro, possiamo essere i mediatori". L'invito è dunque quello di fare in fretta perché le risorse sono quelle anche se la Regione dovrebbe, in caso di richieste superiori, aggiungere dei fondi.

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